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Cronaca Via Felice Cavallotti

Fabio Volo al Sociale: «Le donne sono un mistero, e non solo per gli uomini»

Al Sociale la presentazione del suo nuovo lavoro, 'Le prime luci del mattino'. Tanti applausi e tanti sorrisi, per un piccolo grande show che dura quasi due ore: "Scrivere? La mia passione e il mio lavoro"

“Ci sono momenti in cui la vita regala attimi di bellezza inattesa. Smetti di fare una cosa e ti accorgi che attorno a te tutto è perfetto, il dono di un Dio meno distratto del solito. Tutto sembra sincero”. Comincia così il nuovo libro di Fabio Volo ‘Le prime luci del mattino’, presentato ieri sera al Teatro Sociale di Via Felice Cavallotti per un graditissimo ritorno in terra bresciana di uno dei nostri conterranei più famosi e più conosciuti. Un libro tutto nuovo, un libro diverso dai precedenti già dall’incipit, e poi nei contenuti: a narrare la storia è una donna, attraverso un diario, e nel corso delle pagine va anche un po’ oltre, tanto che anche il buon Fabio lo definisce decisamente più spinto rispetto alle sue ultime creazioni.

“Le donne sono un mistero, e non solo per gli uomini – racconta Fabio al suo pubblico – io ho voluto raccontare una donna anche per questo, e da uomo ho potuto complicarlo ancora di più. Ho preso un bel rischio ma devo dire che sta andando molto bene, sia nelle vendite che nelle recensioni.. sono contento, questo è un libro che fa venire voglia di fare l’amore, finalmente ho smosso un po’ di camere da letto!”. E il prossimo libro? Per la sua legge dell’alternanza dovrebbe arrivare nel novembre del 2013, intanto tutti in attesa per il suo nuovo programma su Rai Tre, a partire dal marzo del 2012 in sostituzione di Serena Dandini ‘migrata’ a La7.

“Scrivere mi fa stare bene – continua Fabio – la scrittura è la mia passione e il mio lavoro. Con la radio invece mi diverto e basta, è come giocare per un’ora.. il cinema mi piace ancora meno! Tutto nei miei libri ha una matrice autobiografica, racconto una storia per come me la immagino e poi ci metto dentro i sentimenti che conosco meglio. Un consiglio per chi vuole cominciare a scrivere? Leggere tanto, tantissimo. Seguendo un percorso classico di lettura, da Hesse agli americani, fino ai russi come Dostoevskij e Cechov”. Non è mai troppo serio Fabio Volo, e si lascia andare alle sue classiche barze (dal trio Disney a Travagliato al gay pride che parte da Piazza Arnaldo), qualche frecciatina alla Lega e sorrisi e risate con il pubblico che riempie la sala quasi fino all’ultimo posto.

E nel finale ci mette un po’ di saggezza: “Io non prometto l’amore eterno, io prometto il rispetto eterno. La sessualità è un grandissimo strumento di conoscenza, una delle cose più belle che Dio ci ha donato. E io non voglio deluderlo: se sono figlio di Dio cerco di essere felice. E poi insomma! Non essere perfetti fa parte della vita, e io sono quello che sono!”. Ora ha preso casa a Brescia, al Carmine, quello che lui (assieme a San Faustino) definisce il vero quartiere, la vera città, la Brescia antica e moderna allo stesso tempo, la Brescia di oggi e la Brescia di domani.

“Ci sono le radici e insieme i germogli della città. Dove abito io ci sono tutti gli abitanti del mondo, è un po’ come stare a New York. Questa è la mia versione del mondo migliore, dove i bambini parlano bresciano ma hanno la faccia colorata”. Applausi, e nessuna critica. Ma chi vuole criticare è avvisato, deve essere una critica costruttiva: “Le critiche le accetto, le offese un po’ meno. Ma ricordatevi che chi è in mare naviga, chi è a terra giudica. E io navigo!”.

Fabio Volo al Teatro Sociale


 

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