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Cronaca Castegnato

"Ci siamo incrociati all'Obi, volevo ucciderla. L'ho colpita così tante volte"

Stralci dall'interrogatorio di Ezio Galesi

Alla fine Ezio Galesi avrebbe pure versato qualche lacrima, nel corso del primo interrogatorio in cui ha ammesso ogni colpa: il 59enne è accusato di omicidio volontario aggravato per aver ucciso, a colpi di martello, l'ex compagna Elena Casanova, 49 anni e madre di una ragazza appena 17enne. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Chiari, coordinati nelle indagini dal pm Carlo Pappalardo, Galesi l'avrebbe aspettata fuori casa, in Via Fiorita a Castegnato, tagliandole la strada con l'auto. Armato di martello avrebbe sfondato il finestrino, aperto la portiera e trascinato poi la donna sull'asfalto, colpendola più volte fino a ucciderla.

Il martello comprato (o rubato) all'Obi

I due si sarebbero visti (forse per caso) all'Obi in zona Mandolossa: è qui che Galesi avrebbe comprato (o rubato) il martello usato per uccidere. Solo un'ora prima era andato tranquillamente al bar, a bere un aperitivo con gli amici. Come riferito da amici e vicini di casa, pare che Elena avesse paura di lui, che l'avesse già minacciata: i due avevano avuto una storia, chiusa ormai da un anno, e avevano convissuto per qualche mese ai tempi del primo lockdown.

Galesi avrebbe ammesso di averla uccisa con cotanta violenza perché, parole sue, “c'erano dei sentimenti”: ma incalzato dal magistrato, avrebbe invece respinto al mittente l'ipotesi della premeditazione (circostanza di cui invece gli inquirenti sembrano alquanto sicuri). “Ci siamo incrociati all'Obi, è in quel momento che ho deciso di andare fuori casa sua ad aspettarla”, avrebbe detto Galesi agli inquirenti. 

"Lo ammetto, volevo ucciderla"

“Con lei avevo avuto una bella amicizia, poi diventata qualcosa di più. Ma sono stato io a voler chiudere il rapporto, una relazione che non mi piaceva più”. Avrebbe inoltre ammesso di averle bucato le gomme, “perché mi doveva dare 500 euro per alcuni lavori che avevo fatto per lei: ero andato anche dal suo ex marito, poi me ne ha dati 300”. Sarebbe sempre lui l'autore anche delle scritte che tappezzano i muri del quartiere, “Goditi 1000 euro”, con riferimento proprio a quei lavoretti non pagati.

Con il martello in tasca è andato fuori casa sua e l'ha uccisa. “Ce l'avevo con me perché dovevo fare dei lavori – avrebbe detto ancora Galesi – ma quando l'ho vista ho avuto un raptus, e ammetto che volevo ucciderla. Per questo l'ho colpita così tante volte”. La sua furia brutale non lascerà scampo alla povera Elena Casanova, operaia all'Iveco di Brescia. “So di meritarmi l'ergastolo per quello che ho fatto”, le altre parole dell'assassino.

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