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Cronaca Lonato del Garda

Fuoco e fucilate contro la roulotte dei nomadi per "odio razziale": condannato agricoltore

La decisione della cassazione

Otto anni di reclusione per tentato omicidio, con l’aggravante dell'odio razziale. Questa la condanna (definitiva) emessa dalla Corte di cassazione nei confronti di Ennio Albiero. L’agricoltore di Padenghe, oggi 64enne, fu protagonista di un blitz armato in un campo nomadi allestito nelle campagne in località Bettola, tra Bedizzole e Lonato.

I fatti risalgono alla notte tra l’uno e il due gennaio del 2019: Albiero diede alle fiamme due roulotte, con donne e bambini che dormivano all’interno, rimasti fortunatamente illesi. Era stato il capofamiglia, un 40enne, ad accorgersi dell'incendio e a mettere in salvo i parenti. Ma non appena uscito dalla roulotte, era stato colpito da una fucilata a una spalla. L’agricoltore era stato fermato e arrestato pochi mesi dopo il raid incendiario: era il luglio del 2019.

La vicenda giudiziaria è cominciata invece più tardi, quasi un anno dopo l’arresto. Nel settembre del 2020 Albiero venne condannato, in primo grado, a 12 anni: oltre all’odio razziale il giudice aveva aggiunto l’aggravante della premeditazione, respingendo le obiezioni della difesa, che aveva chiesto di derubricare i reati in lesioni e minacce.

Tra le motivazioni del giudice "la ferma avversione per l’etnia rom, ritenuta aprioristicamente responsabile di azioni furtive" da parte dell’imputato. Un notevole peso avrebbe poi avuto una frase pronunciata dall’agricoltore nei confronti della vittima, apostrofata come “zingaro di me**a”.
La pena venne poi ridotta in appello perché, per il giudice, l’agricoltore aveva agito spinto dall’odio razziale ma senza premeditazione. Una decisione confermata nei giorni scorsi dalla Corte di cassazione, così come la pena che è ora definitiva. 

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