Il racket della droga in mano ai "nonni": in manette marito e moglie di 81 e 74 anni
Blitz dei carabinieri in Valcamonica e non solo: 23 misure di custodia cautelare nell'ambito dell'operazione antidroga “Lucignolo”. I dettagli e i nomi degli arrestati
Quasi tre chili e mezzo di droga sequestrata, decine di migliaia di euro in contanti nella casa dei principali fornitori, 23 misure di custodia cautelare tra cui 8 arresti in carcere e un'altra dozzina ai domiciliari: sono questi i numeri dell'operazione “Lucignolo”, guidata dai carabinieri di Breno e coordinata dalla Procura di Brescia.
Quasi due anni di indagini
Si è conclusa con una vasta gamma di arresti e di obblighi di dimora un'indagine articolata proseguita per quasi due anni. Tutto era cominciato, infatti, nel novembre del 2018 quando furono i familiari di un 48enne a denunciare la sua morte per probabile overdose. In casa infatti era sparito il cellulare: l'aveva preso con sé il pusher sperando di non essere rintracciato.
La stessa persona avrebbe poi venduto la stessa droga (eroina) anche a un'altra persona, un uomo di 52 anni di Ono San Pietro che morirà di overdose solo qualche settimana più tardi. E' da questa triste scia di morte che è stato possibile risalire (e arrestare) il 45enne di Ceto che avrebbe spacciato la droga ai due uomini poi deceduti.
Arresti in valle e non solo
Non solo per spaccio, è accusato anche di morte come conseguenza di altro reato. Era solo uno dei tanti che andavano a comporre una vasta rete di spaccio per lo più autoctona, gestita cioè da bresciani e camuni: tra gli arresti più eclatanti quelli dei fratelli Giuseppe e Fabio Evangelisti, 44 e 47 anni.
A casa di quest'ultimo era stato allestito un vero e proprio laboratorio per la preparazione della cocaina, a cui lavoravano due donne residenti in zona, entrambe arrestate e ora ai domiciliari. In manette anche un 37enne marocchino, titolare di una pizzeria di Travagliato: faceva arrivare la droga direttamente in valle grazie a due corrieri italiani che lavoravano per lui.
Ma in cima alla “piramide” della droga camuna c'era un volto noto del narcotraffico bresciano: Gianbattista Crotti, 81 anni, che vendeva partite di droga da almeno mezzo chilo alla volta insieme alla moglie di 74 anni, già arrestato più volte in passato e ora di nuovo in carcere. Nella sua abitazione sono stati trovati (e sequestrati) più di 30mila euro in contanti.