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Cronaca Rezzato

Discarica a Rezzato, Gabriele Avalli: “Una cosa abominevole”

Il nuovo impianto di smaltimento e trattamento dei rifiuti nel suo ciclo di lavoro a pieno regime dovrebbe trattare quasi due milioni di metri cubi di "rifiuti speciali non pericolosi". Il Codisa in allerta: "Li fermeremo"

La possibilità di una nuova discarica in quel di Rezzato, ma più che confinante a Buffalora e non troppo lontana nemmeno da Castenedolo o San Polo, era stata anticipata dai comitati in difesa della salute dei cittadini in occasione della giunta nei quartieri, la giunta itinerante che in quel sabato mattina di fine luglio. Il giorno dopo quell’assemblea pubblica sul sito ufficiale della Regione Lombardia è apparso il primo prospetto progettuale relativo ad un nuovo impianto di smaltimento e recupero dei rifiuti, a cui si aggiunge un impianto per la produzione di energia biogas. “Siamo sempre stati consapevoli di quello che stavamo dicendo – commenta Gabriele Avalli del Comitato Difesa Salute e Ambiente (Codisa) – e quello che è peggio è che vogliono farla proprio dove è stato trovato il nido del Cavaliere d’Italia”.

Il Cavaliere d’Italia è una specie più che protetta, e il ritrovamento di un suo nido nelle aree interessate potrebbe fermare (o almeno rallentare) il rapido riutilizzo del territorio in funzione di impianti di trattamento dei rifiuti. “Questa discarica altro non è che una nuova nocività che va ad aggiungersi a tutto quello che già c’è in zona – continua Avalli – Siamo assolutamente contrari a questo progetto e faremo tutto il possibile per fare in modo che questo progetto non abbia seguito. Stiamo valutando bene cosa fare, abbiamo tempo fino al 20 settembre per presentare le dovute osservazioni”.

Secondo i dati del progetto il nuovo impianto sarà ‘domiciliato’ a Rezzato ma arriverà a sfiorare San Polo e a ‘toccare’ Buffalora: “Pur essendo nel Comune di Rezzato sarà Brescia a doversi fare carico di questa ingombrante presenza, perché Buffalora è proprio al confine, dista un chilometro dal centro ma in realtà l’impianto sarà attaccato alle prime case del quartiere. Ne parleremo anche con il sindaco, e con il sindaco di Rezzato: faremo tutto quanto sarà possibile, e il Cavaliere d’Italia sarà il punto di partenza dell’istanza che presenteremo, questo progetto non dove essere assolutamente realizzato in una zona già ricca di criticità”.

Prima di tutto viene l’ambiente, prima di tutto viene la salute dei cittadini, e in questo si impegna il Codisa. “La nostra è una zona sfortunata – conclude Avalli – e non vogliamo che venga arricchita di una nuova nocività, un colosso di rifiuti visto che si parla di 1milione e 890mila metri cubi, una cosa abominevole. Noi vogliamo dire basta, non ne possiamo più!”.

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