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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Desenzano del Garda

Da Desenzano alla Mongolia in Panda: «Ulan Bator stiamo arrivando!»

Un mese di viaggio dall'Europa alla Mongolia, tra strade sterrate e impervie, senza aiuti e senza un GPS. La partenza da Praga, il 16 luglio 2012: tanta avventura e tanto coraggio, con un grande obiettivo di solidarietà

I chilometri sono tanti, tantissimi. La strada è impervia, spesso non è asfaltata, lungo il percorso già si vedono gli innumerevoli ostacoli che dovranno affrontare. Loro sono quattro gnari che tutti conoscono, e che tutti vorrebbero conoscere, e da metà luglio del 2012 partiranno per un viaggio senza tempo verso la Mongolia, destinazione Ulan Bator in poco più (o poco meno) di un mese, con tanta voglia di divertirsi ma con un solo e grande obiettivo: la solidarietà. Questo è lo spirito che trascina il Mongol Rally, dal 2001 ad oggi un appuntamento con l’avventura e con la voglia di mettersi in gioco, un’idea nata grazie a Tom e Joolz, due impavidi signori inglesi che guarda caso fecero il primo e quasi infinito viaggio su una scassata Fiat 126. Da allora le cose sono cambiate, e il Mongol Rally è diventato un appuntamento internazionale, e per l’edizione 2012 conta già più di 350 team iscritti, di cui quasi una ventina italiani, e che anche quest’anno porterà nelle desolate lande della Mongolia più arretrata una ventata d’aria fresca che si concretizzerà in aiuti economici, sanitari e logistici.

La passione per l’avventura e la passione per la solidarietà, grazie al lavoro costante del gruppo The Adventurist che da anni collabora con il Lotus Children’s Center, una Onlus non governativa con base proprio a Ulan Bator che dal 1993 è un punto di riferimento per il sociale e per i bambini, per l’educazione e per il loro sostentamento, per dare un tetto e un pasto caldo a chi non ne ha mai visti nella vita. Il Mongol Rally è proprio questo, solidarietà all’ennesima potenza. Anche i quattro gnari di Desenzano hanno già cominciato la raccolta dei fondi, e stanno già pensando al mezzo spericolato che li porterà fino nel Far East, mezzo che poi verrà donato all’associazione, alla popolazione locale. Sul sito ufficiale dei Brai&Bei di Desenzano c’è ancora un sondaggio, ma le ultime indiscrezioni parlano chiaro: con tutte le probabilità i 18mila chilometri che li separano dal traguardo li macinerà a pieni giri una Fiat Panda.

Immatricolata dopo il 2003, e con una cilindrata non superiore a 1200cc: questo il regolamento, da cui non si può sgarrare se non con una pesante penale. Così come il limite minimo della beneficenza, fissato a 1500 euro. Metà dei quali vanno a Lotus Children, e l’altra metà a scelta dei concorrenti: i Brai&Bei hanno già deciso di donarli ai Medici Volontari Italiani, e il presidente Fausino Boioli ha già risposto con entusiasmo all’iniziativa made in Desenzano. Tutto pronto, o quasi. Alessandro Bocchio, Edoardo Maritano, Filippo Maritano e Andrea Trolese, in ordine alfabetico: ecco i quattro gnari tutti d’un pezzo che dal 16 luglio 2012 partiranno all’avventura, da Desenzano a Praga e poi via verso Ulan Bator, con percorso libero e senza che venga fornita loro alcuna assistenza, sanitaria o meccanica che sia, tanto che nemmeno il GPS è autorizzato. Solo vecchie mappe, solo cartografia. E tutto questo in un mese, poco più o poco meno. Salvo imprevisti.

Ex Jugoslavia, Turchia, Iran, Turkmenistan, Tagikistan, Kazakistan, Russia e infine Mongolia: un bel viaggetto, niente da dire. Un viaggetto che però ha bisogno di fondi: solo i visti dovrebbero costare quasi 2mila euro, a cui vanno aggiunte le ovvie spese di sostentamento, mettici la benzina e mettici qualcosa da mangiare. Per un totale che supera i 16mila. “Siamo alla ricerca di sponsor che ci sostengano nell’impresa – fanno sapere i quattro spericolati – e ci aiutino a raccogliere fondi da poter donare”. A Desenzano si sono già guadagnati il meritato patrocinio del Comune, presto in via ufficiale, e un paio di sponsor da non sottovalutare: il VelaGoa, storico locale del centro desenzanese, e l’AssiRisk di Piazza Garibaldi, che ha offerto ai quattro concorrenti le assicurazioni sulla vita obbligatorie per la partecipazione.

La strada è lunga ma il tempo stringe. Ogni aiuto concreto verrà ricordato, ogni sponsorizzazione verrà valorizzata. Perché oltre al marchio stiamo parlando di solidarietà, e progetti concreti per aiutare chi sta davvero peggio. Ma come fare? Su internet esiste una pagina apposita nel portale di Virgin Money Giving, oltre al sito ufficiale dei Brai&Bei, e un’apposita e-mail per avere tutte le informazioni (desenzanomongolrally2012@gmail.com). Per cominciare si può dare un’occhiata, oppure fare una piccola donazione in qualche locale del centro, dove si possono trovare dei box. Presto anche degli stand, a Desenzano e dintorni: “Ulan Bator stiamo arrivando!”.

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