Il brutale omicidio: lo uccide e gli dà fuoco per un debito di 50.000 euro
Chi era la vittima, chi il suo presunto carnefice
La vittima ha un nome e un volto, il 40enne Nexhat Rama: ora anche il suo presunto carnefice, il meccanico 53enne Cristiano Mossali di Palazzolo sull'Oglio. E' la svolta nelle indagini sul cadavere carbonizzato ritrovato a Cologne: era nascosto nel bagagliaio di un Range Rover dato alle fiamme nelle campagne della Franciacorta, in località Rodenga. Le indagini coordinate dalla pm Claudia Passalacqua e condotte dalla sezione operativa della Compagnia di Chiari e dal Nucleo investigativo di Brescia dei carabinieri hanno portato in pochi giorni alla probabile risoluzione del mistero.
Omicidio e distruzione di cadavere
Mossali è attualmente in stato di fermo, indagato per i reati di omicidio aggravato dalla premeditazione, distruzione di cadavere e detenzione illegale di armi. "Il delitto, per come ricostruito nelle ore successive - si legge in una nota del comando provinciale dei carabinieri - sarebbe maturato nell'ambito di dissidi di natura economica tra l'omicida (debitore) e la vittima (creditore). Proseguono le indagini anche al fine di chiarire la dinamica dell'evento, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza dell'indagato".
Un debito da decine di migliaia di euro
Tutto sarebbe dunque partito da un debito, da decine di migliaia di euro, che Mossali aveva nei confronti di Rama. Soldi che il meccanico - titolare di un'officina a San Pancrazio, ma in difficoltà economica - avrebbe chiesto al 40enne: un debito quantificato tra i 30 e i 50mila euro. Per chi indaga il movente sarebbe legato solo a questioni economiche. Impossibilitato a ripianare il debito, e probabilmente minacciato da Rama, Cossali l'avrebbe invitato nella sua officina, e qui l'avrebbe freddato con uno o più colpi di arma da fuoco.
L'attesa per l'interrogatorio di convalida
Compiuto l'omicidio, l'avrebbe caricato nella sua stessa Range Rover - intestata al fratello ma comunque da tempo nella disponibilità di Rama - portata infine in campagna e date alle fiamme con della benzina. Sarebbe questa la ricostruzione più credibile, secondo gli inquirenti: ma si avranno conferme (o smentite) solo nei prossimi giorni. I carabinieri sono arrivati a casa di Cristiano Mossali nella prima serata di giovedì: arrestato e trasferito in caserma a Brescia, in Piazza Tebaldo Brusato, dove sarebbe già stato interrogato. Nella giornata di venerdì è atteso l'interrogatorio di convalida.