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Cronaca

Spacciava scarti industriali per concime, preso per evasione

Imprenditore residente in provincia di Cremona evade imposte per oltre 3 milioni e mezzo di euro, ricavati dalla vendita di scarti industriali chimici spacciati per concime

Ritirava scarti di lavorazione di un'industria chimica e poi li spacciava per concime inorganico che veniva venduto agli agricoltori per concimare il terreno. Il tutto senza mai dichiarare nulla al fisco per nove anni, al punto di evadere imposte per oltre 3 milioni e mezzo di euro.

L'evasore totale, un imprenditore residente in provincia di Cremona, è stato scovato dalla tenenza della Guardia di Finanza di Castiglione delle Stiviere e denunciato per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture inesistenti.

La società finita nel mirino delle Fiamme gialle, ritirava da un'industria chimica concime inorganico, che altro non era che scarto di lavorazione, e lo smaltiva attraverso lo spargimento su terreni agricoli situati nelle provincie di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. Per tale prestazione la società percepiva soldi sia dall'industria chimica che dagli agricoltori i quali lo utilizzavano come concime.

Dall'analisi della contabilità è emerso che dal 2002 al 2011 a fronte dei considerevoli volumi d'affari la società dichiarava utili esigui e addirittura una perdita in quanto utilizzava fatture per operazioni inesistenti in acquisto, con il fine di abbattere il guadagno da dichiarare al fisco.

Quale rappresentante dell'impresa era stata preposta una donna ultraottantenne, senza alcuna esperienza manageriale e commerciale, riconosciuta totalmente invalida, risultata poi essere una mera "testa di legno".

La verifica contabile ha permesso di accertare reddito sottratto a tassazione per circa 3 milioni di euro, Iva e Irap non versate rispettivamente per 594mila e 125mila euro.

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