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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Corte Conti: Lombardia, corruzione peggio che ai tempi di tangentopoli

Per il procuratore regionale, nel 2012 c'è stata "una serie sconcertante di fenomeni corruttivi nella pubblica amministrazione". Situazione "ben più grave di venti anni fa"

Più grave di vent'anni fa, ai tempi di Tangentopoli, la corruzione è una "piaga" ormai "annidata nel profondo del tessuto sociale", viva e in crescita. E' il quadro che emerge dalla relazione del procuratore regionale della Lombardia, presentata ieri in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti che si è svolta a Milano.

"L'attenzione particolare per le patologie dell'azione amministrativa - soprattutto nei casi di fatti di corruzione e concussione - è quanto mai oggi necessaria", recita la relazione della procura, che "nel corso del 2012" ha riscontrato "una serie sconcertante di fenomeni corruttivi e concussivi nella pubblica amministrazione".

"Per combattere la piaga della corruzione, così come i fenomeni delle mafie presenti nel territorio - si legge - è necessario ideare nuovi modelli operativi di cooperazione e integrazione interforze". Un fenomeno, "ben più grave di venti anni fa", che si può combattere con "un'unione di forze sane", ha spiegato il procuratore capo Antonio Caruso, che con soli altri sei magistrati rappresenta l'organico della procura contabile "per l'intera regione Lombardia, di dieci milioni di abitanti" citando, tra l'altro il protocollo di intesa già funzionante tra le procure di Milano, "sottoscritto anche con le procure della repubblica di Como e Pavia e a breve anche di altre procure lombarde".

Della relazione, in cui viene segnalato anche l'incremento di denunce di danno erariale per responsabilità medica, si è data lettura nel corso dell'inaugurazione che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro, il sindaco Giuliano Pisapia e il governatore Roberto Formigoni.

"Le ipotesi di corruzione sono diffuse, dobbiamo essere tutti capaci di lottare per limitare, per eliminare questo pericolo" ha detto il presidente della regione rispondendo alle domande dei cronisti. Bisogna "distinguere tra ipotesi e certezze" ha poi spiegato Formigoni, a chi gli rivolgesse domande in riferimento all'inchiesta della procura che lo vede coinvolto (indagato per associazione a delinquere nell'ambito dell'indagine sul caso Maugeri).

"Abbiamo visto molto spesso che indagini in corso approdano a sentenze assolutorie". Sempre riguardo all'indagine, il governatore ha precisato che dopo la chiusura spetta agli avvocati difensori decidere la strategia migliore, sottolineando che "sono 125mila pagine di carta: pensate a quanto è costato questa inchiesta che probabilmente finirà nel nulla".

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