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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Coronavirus, sarà la settimana più lunga: i tamponi iniziano a scarseggiare

Dalla Liguria all'Emilia-Romagna, dalla Lombardia al Veneto, dal Piemonte al Trentino e al Friuli, il Nord si ferma. Nei comuni isolati sono oltre 50mila le persone messe in quarantena. Perché scarseggiano i tamponi in alcune regioni del Nord

Coronavirus, inizia una lunga settimana: sono 212 nel nostro Paese i casi accertati di contagio dopo la rapida escalation, 150 le persone affette dal virus nella sola Lombardia. Quattro le vittime fino a oggi, l'ultima è un uomo ricoverato a Bergamo. Le autorità locali e nazionali, immediatamente corse ai ripari, hanno messo in atto misure di contenimento. Scuole e università chiuse in molte regioni del Nord e divieto di allontanamento e di ingresso nelle aree 'focolaio' del virus e stop alle gite scolastiche in tutto il Paese. Stop anche al Carnevale di Venezia.

E' scattato l'allarme anche nei Paesi confinanti: ieri sera le autorità austriache hanno bloccato due treni al Brennero per il sospetto di contagiati a bordo. Due persone sono state fatte scendere: gli accertamenti ospedalieri hanno evidenziato come si trattasse di un falso allarme. I treni sono ripartiti dopo quasi 4 ore. In Romania è stata disposta la quarantena obbligatoria per tutte le persone in arrivo dalla Lombardia e dal Veneto o che nelle ultime settimane siano state nelle due regioni italiane.

"Noi pensiamo che le misure decise per i prossimi 14 giorni possano avere un'efficacia contenitiva. Stiamo facendo migliaia di controlli", ha detto il premier Giuseppe Conte.

Coronavirus, chiuse scuole e università oggi

Le Regioni si sono mobilitate per limitare il numero dei contagi emanando un'ordinanza per chiudere scuole e università, musei, teatri ma anche per impedire manifestazioni pubbliche - è stato sospeso il Carnevale a Venezia -, almeno per sette giorni, prorogabili poi a 14 giorni. Dalla Liguria all'Emilia-Romagna, dalla Lombardia al Veneto, dal Piemonte al Trentino e al Friuli, il Nord si ferma.

Coronavirus: 50mila persone in quarantena nella zona rossa

Le forze dell'ordine hanno isolato 11 comuni tra Lombardia e Veneto, nelle aree dei focolai. Nel Lodigiano la polizia ha bloccato le zone di entrata e di uscita informando gli automobilisti che una volta fatto accesso nei comuni non sarebbero potuti uscire e viceversa. A Vo' Euganeo (Padova), dove c'è stata la prima vittima, le misure di protezione della "zona rossa" scattano dalle 7. Nei comuni isolati sono oltre 50mila le persone messe in quarantena.
Basilicata, quarantena per chi arriva dalle aree colpite

"Tutti i cittadini che rientrano in Basilicata provenienti dal Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria o che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni dovranno rimanere in quarantena presso il proprio domicilio per 14 giorni, comunicando la propria presenza ai competenti Servizi di Sanità Pubblica". Questa l'ordinanza emessa dal presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, nella tarda serata di ieri con lo scopo di prevenire la diffusione del coronavirus. "I Sindaci di tutti i comuni della Basilicata in collaborazione con tutte le altre istituzioni comunali censiranno i cittadini provenienti dalle suindicate regioni".

Coronavirus, perché scarseggiano i tamponi

Giulio Gallera, Assessore alla Sanità della Regione Lombardia, in collegamento a Che tempo che fa, in merito alla dichiarazione del sindaco di Bertonico Angelo Chiesa sull'assenza di tamponi: ''I tamponi chiaramente un po' scarseggiano, ne abbiamo fatti 1.000 in 3 giorni, abbiamo già ordinato nuovi quantitativi. Abbiamo in queste ore modificato l'approccio: il tampone solo per verificare la positività in un soggetto che manifesta già uno stato febbrile, finora l'abbiamo usato random nei confronti di tutti, abbiamo adottato modalità diversa. Quando i casi diventano molti non ha senso farlo a un soggetto che sta bene. La scelta sanitaria che abbiamo deciso di fare che ogni contatto diretto della persona positiva viene messo in isolamento, quando ha febbre viene portato in ospedale per fare un tampone''.

"Non in Italia, non possono mancare i test. Non va bene, bisogna fare qualcosa immediatamente''. Lo ha detto il virologo Roberto Burioni intervenuto a 'Che tempo che fa': "Che ci sia una diagnosi pronta e immediata. Perché un ritardo di questa diagnosi lascia in giro una persona malata e contagiosa - ha sottolineato ancora Burioni - Questo dobbiamo pretendere".

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