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Cronaca

Ordinanza Coronavirus: "Dalle 18 non posso servire un 'pirlo', ma una pizza sì"

Fa discutere l'ordinanza di chiudere i bar a partire dalle 18. Nei piccoli paesi della nostra provincia appare davvero insensata.

Tra le misure prese per contrastare le diffusione del Coronavirus, c'è anche la chiusura di tutti i bar e locali notturni dalle 18 alle 6 del mattino. Per tantissimi, nel Bresciano, si tratta di una scelta irrazionale: cosa cambia per un bar di paese?
Probabilmente è stata pensata avendo in mente città come Milano: sui Navigli, per esempio, all'ora dell'aperitivo c'è una concentrazione simile a quella di una discoteca. Nei piccoli Comuni della nostra provincia, la stessa misura non ha alcun fondamento logico. Quale concentrazione può esserci in un bar di Cigole, ma anche in uno del Garda in bassa stagione, durante la settimana? Forse sarebbe stato meglio pensare a misure differenti, per ogni città sopra un certo numero di abitanti, o limitarsi ai weekend: in questo caso, anche in zone come il Carmine o Piazzale Arnaldo avrebbe avuto un senso.

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Regione Lombardia cambia il divieto: bar aperti dopo le 18.

C'è poi tanta confusione. A spiegarci cosa succede è Marco, del bar-ristorante La Darsena di Moniga: "Lunedì sono arrivati i vigili urbani a notificarmi l'ordinanza della Regione, che per adesso resterà valida fino al 1° marzo - racconta -. Dunque, il mio locale è sia bar sia ristorante, se uno si siede al tavolo dopo le 18 non posso servirgli un 'pirlo' con noccioline e olive, ma se mi ordina una pizza con una bottiglia di Lugana sì. Insomma, è bloccato il servizio bar, ma non quello di ristorazione, che comunque dovrà terminare alle 23. Non si capisce la logica del provvedimento".

"In paese ci sono birrerie che aprono alle 17 e chiudono dopo un'ora - racconta ancora Marco -. Ma in bassa stagione, specialmente durante la settimana, sono frequentate solo da gente di paese, la stessa che trovi la mattina al bar a fare colazione".
L'ordinanza lascia davvero tanti spazi all'incertezza. Prosegue Marco: "Il mercoledì in pizzeria c'è la musica live. Non vorrei che qualcuno la consideri 'attività di intrattenimento' come scritto dalla Regione e che mi arrivi una bella multa, quindi è meglio rinunciare". 

Ma l'incertezza, come sempre, lascia spazio a differenti interpretazioni. L'assessore alle Attività produttive di Milano Cristina Tajani ha dovuto chiedere delucidazioni in Regione, questa è stata la risposta: "I gestori di esercizi commerciali che prevedono al proprio interno più attività (ad esempio hotel con bar, ristorante con bar, locali da ballo con ristorante ecc.) devono seguire le regole previste per le singole attività commerciali ovvero, bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico: chiusura tutti i giorni dalle ore 18 alle ore 6. È fatta eccezione per i bar all'interno di hotel, che restano comunque aperti per garantire il servizio ai soli ospiti della struttura. Altresì i bar dei ristoranti restano attivi per il solo servizio di supporto alla ristorazione. In linea generale, si invitano i gestori delle attività commerciali a mettere in atto tutte le misure necessarie per evitare nei propri locali gli assembramenti a rischio."

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