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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, iniziano gli scioperi: "Non siamo carne da macello"

Molte fabbriche hanno sospeso la produzione, tra cui anche l'acciaieria Duferdofin-Nucor di San Zeno. Nelle aziende che non hanno chiuso gli operi insorgono.

Braccia incrociate e proteste in alcune fabbriche del Bresciano. Nella mattinata di giovedì, all'indomani della decisione del governo di non sospendere le attività delle aziende, decine di operai hanno dato vita a scioperi spontanei.

"Non siamo carne da macello" questo lo 'slogan' della protesta andata in scena in alcuni impianti produttivi - meno di una decina - della provincia. La richiesta dei lavoratori è univoca: "Sospendere le attività per i prossimi 15 giorni". 

Anche i sindacati chiedono la sospensione delle attività, come si legge nella nota congiunta diffusa in mattinata: "Alla luce delle ultime disposizioni del Governo, come Cgil, Cisl, Uil della Lombardia giudichiamo un errore la scelta di far prevalere le ragioni economiche - seppur con alcune limitazioni del tutto insufficienti a fronteggiare l’emergenza sanitaria - rispetto alla prioritaria tutela intransigente e certa della salute delle lavoratrici e dei lavoratori, lasciando di fatto al sistema delle imprese il giudizio finale su cosa e come produrre. ll sindacato deve agire sulla leva del “favorire gli accordi tra le parti sociali”, prevista dal DPCM; per questo da subito abbiamo chiesto che la Cabina di regia regionale sia il luogo utile a favorire gli accordi per una significativa riduzione delle attività produttive nella nostra regione, tenuto conto sia dell’emergenza sanitaria che delle attività indispensabili e di pubblica utilità, nonché della definizione concordata di quali siano le dotazioni strumentali e i presidi di massima sicurezza e le modalità organizzative che ogni impresa deve garantire a garanzia della salute dei lavoratori, in mancanza delle quali è obbligata la sospensione dell’attività."

Sono tante le aziende che di propria iniziativa hanno già chiuso i battenti (qui l'elenco completo). Allo scoccare delle 22 di martedì sera l’Alfa Acciai di San Polo aveva interrotto la sua produzione, fino a data da destinarsi. Tutti a casa, per il bene di tutti. Una decisione presa anche dalla Duferdofin-Nucor di San Zeno, che ha disposto la chiusura di tutte le attività industriali del sito bresciano a partire dalle 14 di giovedì 12 marzo. Tutto fermo ad eccezione " delle consegne ai clienti e di una minima presenza delle funzioni di staff per garantire il presidio del sito" si legge nel comunicato diramato dall'azienda. 

"Pur avendo adottato, fin dal primo insorgere del Coronavirus, tutte le misure volte alla protezione dei dipendenti, e ciò in collaborazione con le organizzazioni sindacali e in ottemperanza ai vari DPCM governativi e alle ordinanze regionali, abbiamo deciso  per la fermata dell’impianto. Non abbiamo registrato al momento casi di contagio tra i nostri dipendenti, ma constatiamo una crescente situazione di allarme sociale e preoccupazione che da un lato rende sempre più difficili gli approvvigionamenti di materia prima e dall’altro sguarnisce le squadre con gravi rischi per la sicurezza dei lavoratori e la tutela dell’impianto.Stante la situazione sempre più critica in provincia di Brescia, la nostra decisIone si ispira al principio della massima cautela e protezione dei nostri collaboratori. Inoltre vogliamo dare il nostro massimo contributo al contrasto della diffusione del virus."
 

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