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Cronaca

Coronavirus: dal pizzaiolo allo storico barista, la provincia piange le sue vittime

Tanti volti e personaggi conosciuti nel tragico elenco dei deceduti bresciani nei giorni dell’emergenza Coronavirus: il triste ricordo di chi ci ha lasciato

La provincia di Brescia piange i suoi defunti: tanti, troppi morti in questi giorni. In circa 24 ore, tra sabato e domenica, 46 persone hanno perso la vita per concause legate al Coronavirus: sono 275 i morti i bresciani in meno di tre settimane, 1.218 i deceduti lombardi, 1.809 in Italia, più di 6mila nel mondo. Nel Bresciano è la Bassa il territorio che paga dazio, dove si contano purtroppo le croci più numerose.

Bassa Bresciana

A Montirone è morto a 70 anni Dino Pavarini: imprenditore e manager calcistico originario della Valle Camonica, da una vita abitava nella Bassa. Era stato presidente del Castiglione: il figlio Nicola è allenatore dei portieri della Nazionale, dopo aver lavorato anche per la Juventus e da calciatore indossato le maglie di Brescia, Lecce e Parma. Dino Pavarini era conosciuto in tutta la Bassa anche coma un grande campione di morra.

La comunità di Calvisano piange la scomparsa di Michele Nodari, 78 anni: pizzaiolo e ristoratore, insieme alla moglie Pasqua aveva aperto nel lontano 1983 il ristorante Al Capriccio, ora gestito dai figli Oscar e Fabio. In Franciacorta è morto a 73 anni Gino Fasoli, medico di base in pensione da qualche anno: era ricoverato a Ome, anche lui positivo al Coronavirus.

Valtrompia, Franciacorta, Garda

Si è spento in ospedale anche Carlo Perucchetti, 79 anni di Gardone Valtrompia: ha gestito per decenni la storica (e omonima) macelleria di famiglia, aperta addirittura nel 1870. Lo piangono la moglie Lucia e i figli Giovanni, Giuseppe e Paola. Era molto conosciuto anche Tullio Bonfadini, 88 anni di Iseo: ex dirigente della Cantieri Riva, era il titolare del celebre Bar Porto, dove ancora dava una mano, fino a poco tempo fa. Lascia la moglie Valeria e i figli Carlo, Riccardo e Anna.

Primi morti ad Acquafredda e Bovezzo, ma pure in Valtenesi, sul lago di Garda. Abitava a Moniga Davide Bortolotti, 83 anni: insieme al fratello Pietro aveva fondato la storica ferramenta di Piazza Duomo a Desenzano, aperta da più di 60 anni (dal 1954). Lunedì pomeriggio l’ultimo saluto, in forma strettamente privata: lo piangono la moglie Bruna e i figli Delia, Marzia e Simone.

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