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Cronaca

Coronavirus: 357 i casi accertati, primo minore contagiato in Lombardia

Si tratta di una bambina di 4 anni residente a Castiglione d’Adda, nel Lodigiano. Le sue condizioni non gravi

L'Italia affronta con misure drastiche il coronavirus: più di 357 persone contagiate secondo l'ultimo bilancio (ore 10.20 di mercoledì 26 febbraio). Le vittime, 11, sono tutti anziani con gravi patologie pregresse. Per la prima volta il virus ha colpito un minore in Lombardia: si tratta di una bambina di 4 anni residente a Castiglione d’Adda, uno dei dieci Comuni della "zona rossa". Le sue condizioni non sono gravi.

Mortalità zero sotto i 10 anni

"Nell'epidemia di Covid-19 in corso si rileva un numero di infezioni tra i bambini e i ragazzi di gran lunga inferiore rispetto a quanto avviene in altri contesti epidemici - spiegano dall'Unicef -. Anche a Wuhan, epicentro dell'epidemia, non si è ancora registrato un solo decesso tra i bambini sotto i 10 anni, e anche i casi di contagio in questa fascia di età sono sorprendentemente rari". Ancora non si conosce il motivo per il quale il virus non sia letale sotto i 10 anni: sono state avanzate varie ipotesi, ma la realtà è che gli studi sono in corso e non esistono risposte su base scientifica.

Quarantena, nuova ordinanza

Quarantena domiciliare per "chiunque abbia fatto ingresso in Italia negli ultimi quattordici giorni dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico", dunque chi rientra dalle aree della Cina, dai comuni italiani in 'zona rossa' e nei Paesi in zona a rischio "come identificate dall'Organizzazione mondiale della sanità". Questa è una delle misure contenute nella bozza di ordinanza, visionata dall'agenzia di stampa Adnkronos, inviata in queste ore dal governo alle Regioni senza cluster, ovvero che non hanno focolai interni di coronavirus.

Coronavirus, in Italia panico ingiustificato

Per capire quello che sta accadendo senza farsi prendere in alcun modo dal panico c'è un elemento che è importante sottolineare più e più volte: tutte le misure adottate servono a rallentare la diffusione del virus, che è la cosa basilare. Il motivo è semplice: una minoranza di chi è infetto ha bisogno di cure intensive. Tali cure si possono garantire quando il sistema sanitario non è sovraffollato. Evitare che il virus si diffonda permette che chi è contagiato e in seguito sviluppa sintomi gravi sia curato meglio se ci sono eventuali complicazioni: puro senso civico. Il tasso di mortalità ad esempio in Cina aumenta quando gli ospedali sono pieni (nella città di Wuhan è 10 volte più alto anche per questo motivo, secondo questo approfondimento di towardsdatascience.com). Il panico non è quindi in alcun modo giustificabile.
 

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