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Cronaca Piazzale Arnaldo

“Bresciani contro il coprifuoco”: non si placa l’ondata di proteste in città

Nuova manifestazione in piazzale Arnaldo: sabato sera va in scena un presidio statico organizzato da un gruppo di cittadini, ristoratori e baristi provenienti da tutta la provincia

Farlocche e ridicole. Così Andrea Boscolo, uno degli esercenti che ha promosso la nuova protesta contro il coprifuoco, definisce le accuse lanciate contro la movida. “Se la prendono con bar e ristoranti, quando bus e metropolitane sono pieni: gli studenti e i pendolari sono stipati come delle sardine e non mi sembra che nessun provvedimento sia stato preso per risolvere il problema degli assembramenti sui mezzi pubblici.”

E baristi e ristoratori, come pure i cittadini contrari al coprifuoco, scenderanno di nuovo in piazza. Sempre in piazza Arnaldo, luogo simbolo della movida cittadina. “Bresciani contro il coprifuoco”, questo il nome scelto per il nuovo presidio di protesta che andrà in scena sabato sera, dalle 19 alle 21, a soli due giorni di distanza dalla manifestazione ‘funebre’ organizzata dagli esercenti dei locali della zona. 

Rabbia e preoccupazione tra i baristi

La rabbia e la preoccupazione corrono, veloci come i contagi, anche fuori dai luoghi più noti della movida: perché le conseguenze della misura introdotta da Regione Lombardia si annunciano pesanti per tutto il settore, come per l’indotto. “Dall’annuncio del coprifuoco ho il 60% dei clienti in meno - spiega ancora Boscolo, che gestisce il bar Chiosco di Roccafranca - perché la gente ha paura e non esce più. Il terrorismo mediatico non aiuta: i numeri sono diversi da quelli di marzo e bisogna imparare a convivere con il virus. Dicono che la maggior parte dei contagi avviene in famiglia e poi ci obbligano a stare in casa: la trovo una contraddizione inspiegabile."

“Il coprifuoco è la mazzata finale per gli esercizi pubblici - continua Boscolo - non solo per ristoranti e bar ma anche per tutto l’indotto”. Una misura che nel Bresciano non avrebbe ragione d’esistere, secondo il barista: “I provvedimenti vanno differenziati. I focolai ora sono a Milano, Varese, Monza, che lo facciano in quelle zone il coprifuoco."

Anche Luana, titolare del caffè Essenziale di Viale Venezia, parteciperà alla protesta, nonostante il suo bar chiuda ben prima dello scoccare del coprifuoco: “Lo faccio per solidarietà nei confronti di tutti gli operatori del settore e dell’indotto. Se bar e ristoranti lavorano poco, ne pagano le conseguenze anche i fornitori: panettieri, pasticceri, macellai, lavanderie. Dovevano scaricare la colpa su qualcuno per la crescita dei contagi e noi esercenti siamo un bersaglio facile: pazienza se treni e pullman sono come carri bestiame.”

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