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Cronaca Cologne

Cologne, sabato il funerale del 37enne Giorgio Massetti: "Eri un esempio di rettitudine"

Centinaia di persone sono attese per l'ultimo saluto a Giorgo Massetti, il giovane ingegnere morto lo scorso venerdì a seguito di un tragico infortunio sul lavoro.

A poco meno di una settimana dalla tragedia che ha lasciato l'intera comunità senza parole, Cologne si prepara per dare l'ultimo saluto a Giorgio Massetti. La salma dell'ingegnere 37enne, morto in seguito a un gravissimo incidente sul lavoro, è stata restituita ai familiari nelle scorse ore, al termine degli accertamenti effettuati dalla magistratura. 

L'ultimo saluto

E la chiesa parrocchiale del paese non riuscirà a contenere la folla commossa di persone che, sabato mattina, si radunerà per il funerale di un giovane uomo e padre, prima che imprenditore e sportivo, amato e stimato da tutti. I ricordi e i commoventi messaggi d'addio si susseguono da giorni, inondano le pagine social del 37enne e della Handball Franciacorta, società giovanile di pallamano di cui Massetti era presidente, vicina alla Metelli Cologne, dove il 37enne aveva giocato. 

"É stato un esempio di rettitudine dentro e fuori dal campo, lasciandoci più di un motivo per ricordarlo. Rimarranno sempre impressi nella memoria di tutti il suo sorriso magnetico, la voglia di vincere sul parquet, che non aveva eguali, la forza di volontà grande, immensa di chi riesce a conciliare sport, studio e lavoro" si legge sulla pagina Facebook della società.

Il tragico incidente

Una vita spezzata in pochi istanti, davvero troppo presto, lo scorso venerdì mattina. Il 37enne, padre di due figlie piccole, stava lavorando insieme agli operai della sua ditta (la Immobiliare Sebino) alla Mondini Spa. Il ponteggio su cui si trovava, per controllare l'avanzamento dei lavori di rimozione dell'amianto dalla copertura del capannone, avrebbe improvvisamente ceduto, facendolo precipitare nel vuoto per quasi 10 metri.

Una caduta che non gli ha lasciato scampo: trasferito d'urgenza all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, è spirato poco dopo il ricovero, facendo piombare nel dolore la moglie Marta e le figliolette Margherita e Camilla. Attorno a loro, in questi giorni, si è stretta l'intera comunità.

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