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Giovedì, 30 Novembre 2023
Cronaca

Discoteche e circoli abusivi, giro d'affari da un miliardo di euro

Brescia seconda provincia d'Italia più responsabile nel denunciare questa forma di illegalità

Far ballare senza avere le autorizzazioni previste per legge significa mettere a rischio la salute di chi partecipa agli eventi, e sottrarre circa un miliardo di euro al circuito economico legale. Il suo valore è pari a quello generato dalle strutture che consentono lo stesso tipo di offerta, ma con tutte le carte in regola.

Non si tratta di poco visto che tutto l'intrattenimento, compreso anche quello non danzante, genera un valore pari a 7,5 miliardi di euro. È quanto risulta da un'analisi del centro studi Fipe-Confcommercio realizzata per il Silb, l'associazione imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo aderente alla stessa federazione pubblici esercizi.

Il fenomeno delle discoteche mascherate da circoli ricreativi, sportivi o culturali è conosciuto come esperienza vissuta, ma scarsamente registrato a livello numerico. Eppure dalla ricerca risulta chiaramente che nel 43,6% dei casi la tessera associativa fatta firmare al cliente al momento dell'ingresso in realtà è utilizzata prevalentemente per vedere amici e bere qualcosa.

Non meno rilevante è il dato che riguarda l'ascolto della musica e il ballo, finalità vera per cui si sottoscrive la tessera associativa nel 13,5% dei casi. D'altra parte, la rete dei luoghi non convenzionali, fra associazioni sociali e culturali è di circa 20.000 unità a cui vanno aggiunti altri 14.000 tipologie di circoli sportivi fra palestre, spa, centri, piscine e quant'altro. Si tratta, spiega la ricerca, di potenziali luoghi di offerta di intrattenimento accompagnata da somministrazione di alimenti e bevande.


Spesso - si rileva nella ricerca - è difficile intervenire anche se le iniziative contro l'abusivismo sono aumentate in maniera notevole, passando dalle 10 del 2010 alle 97 dell'anno successivo per arrivare alle 147 del 2012 e 56 in questa prima parte del 2013. La provincia più responsabile nel denunciare questa forma di illegalità è stata quella di Parma, seguita di misura da Lecce e Brescia con 20 denunce.

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