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Cronaca Mazzano / Via Italia

Il bimbo si fa male, i genitori chiedono i danni: "Noi i soldi non li abbiamo"

La vicenda tiene banco a Ciliverghe di Mazzano: ballano ben 15mila euro, i soldi che una famiglia avrebbe chiesto di risarcimento al locale gruppo Alpini, dopo che il loro bimbo – allora aveva 5 anni – si è fratturato la tibia giocando al parco

In queste ore in paese non si parla d’altro: un dibattito acceso, tra chi dà ragione all’una o all’altra parte, e che non poteva che proseguire dai tavoli dei bar alle bacheche di Facebook. La storia è più o meno questa: parco giochi degli Alpini di Ciliverghe di Mazzano, giugno 2013. Un bimbo di soli cinque anni sta giocando sullo scivolo, quando pare che improvvisamente il gioco si rompa, e il bimbo si faccia parecchio male.

Pare che il bambino sia rimasto incastrato: la paura dei genitori che però riescono a liberarlo, la corsa in ospedale e la diagnosi di una frattura della tibia. La convalescenza durerà più di un mese, le spese mediche verranno a costare circa 250 euro. Ma in questo caso alla spesa ‘pura’ si aggiungono i danni morali, i giorni persi da scuola e così via: fatto sta che la richiesta di risarcimento prima si aggira intorno ai 9000 euro, adesso ha invece raggiunto quota 15000.

E gli Alpini di Ciliverghe quei soldi proprio non li hanno: il loro presidente, a più riprese anche sulla stampa locale, ha detto che di soldi in cassa proprio non ce ne sono. Tantomeno più di 15000 euro. E il papà del bimbo infortunato – a cui il perito di parte avrebbe riconosciuto anche cinque punti percentuali di invalidità – sarebbe addirittura un alpino, tesserato proprio nella sezione di Ciliverghe. Ma che non si sarebbe più fatto vedere.

Il problema è nato da quando l’assicurazione che avrebbe dovuto ‘coprire’ gli Alpini in realtà si è rifiutata di pagare. La versione ufficiale è che si tratterebbe di un fatto accidentale, così ha riportato anche il Giornale di Brescia, la versione che circola sul web potrebbe invece far ipotizzare un mancato rinnovamento dei giochi, tanto vecchi da far saltare anche la copertura assicurativa.

Intanto la querelle continua, e cresce il ‘partito’ di quelli che tifano per gli Alpini, almeno su Facebook. E intanto nel parchetto ‘incriminato’, attaccato a qualche albero, si legge anche un cartello: “Il parco giochi è a disposizione dei bambini, sotto stretta sorveglianza dei genitori. Il Gruppo Alpini declina ogni responsabilità”.

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