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Cronaca Chiari

Bimbo con gravi lesioni: ostetrica deve risarcire mezzo milione di euro

La sentenza della Corte dei Conti condanna l'ostetrica

Omissioni, ritardi, errori anche "macroscopici": per questo dovrà risarcire con mezzo milione di euro l'ospedale per cui lavorava. E' quanto prevede la sentenza della Corte dei Conti in merito alla vicenda che coinvolge un'ostetrica giudicata colpevole di "omissioni gravemente colpose dalle quali è derivato il danno permanente al nascituro": la donna lavorava all'ospedale di Chiari ed era in servizio la sera in cui ci furono le complicazioni.

La vicenda

Le condizioni del feto prima del parto si sarebbero complicata con li passare delle ore: il bimbo sarebbe nato di lì a poco ma dopo aver patito un'anossia, nello specifico mancanza di ossigeno al cervello. Tale circostanza avrebbe dunque procurato gravi lesioni al bambino, con paralisi cerebrale e ritardi nello sviluppo.

La dirigenza dell'ospedale e di Asst Franciacorta ha già riconosciuto l'errore e ha già risarcito la famiglia per oltre 1 milione e mezzo di euro, in cambio del ritiro della querela. Ma la stessa Asst ha poi segnalato l'accaduto alla Corte dei Conti, che ora ha deciso: l'ostetrica dovrà risarcire l'ospedale.

Secondo la Corte, la donna si sarebbe dovuta accorgere delle condizioni "a rischio" del feto fin dalle 21, quando invece sarebbe stato richiesto l'intervento del medico (una ginecologa) solo alle 23.45.

La sentenza

Sarebbe stato "preciso dovere" dell'ostetrica "rilevare la situazione e segnalarla al medico", scrivono i giudici: "Tale errore deve ritenersi inescusabile. [...] Errando in modo macroscopico nella lettura del tracciato l'ostetrica non si è accorta del peggioramento delle condizioni del feto e non ha avvertito la ginecologa, come previsto da protocollo e normativa sanitaria. [...] L'aver sottovalutato il peggioramento della situazione e di conseguenza la mancata richiesta di tempestivo intervento della ginecologa, costituiscono omissioni gravemente colpose dalle quali è derivato il danno permanente al nascituro". In caso di risarcimento, la somma dovrebbe essere corrisposta dall'assicurazione dell'ostetrica: la donna avrebbe comunque già espresso volontà di fare ricorso in appello.

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