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Cronaca Cazzago San Martino

"Ha lottato fino all'ultimo, come un leone“: lacrime per la morte di Federico

Morto a 40 anni Federico Manenti: da più di 20 era affetto da glicogenosi di tipo 2. Negli anni si era battuto per il metodo Stamina: nel 2014 aveva annunciato di aver raggiunto le 400 infusioni

Federico Manenti non ce l'ha fatta. Si è spento a 40 anni dopo aver lottato per oltre un ventennio con la glicogenosi di tipo 2, detta anche “Malattia di Pompe”: appartiene al gruppo delle malattie ereditarie caratterizzate dall'accumulo di glicogeno all'interno delle cellule. Alla base c'è il deficit di un enzima deputato allo smaltimento dello stesso glicogeno

Le forme infantili sono le più gravi, quelle tardive più lievi ma inesorabili, caratterizzate da un indebolimento muscolare progressivo che col tempo può portare all'incapacità di camminare e all'insufficienza respiratoria.

Federico ne era affetto da quando aveva 19 anni: da allora, assicurano i familiari e gli amici, “ha lottato fino all'ultimo, come un leone”. Si era battuto fino all'ultimo anche per la 'liberazione' del metodo Stamina, le infusioni tanto contestate ma che per alcuni – lui compreso – erano state viste come una luce di speranza.

Lo stesso Manenti infatti si era simbolicamente incatenato all'ingresso del Civile, aveva raccolto firme, si era apertamente schierato con il metodo Stamina. Nel 2014 aveva annunciato di aver raggiunto il 'traguardo' delle 400 infusioni “senza nessun effetto collaterale”.

I funerali saranno celebrati sabato pomeriggio, alle 15.45 nella parrocchiale di Cazzago San Martino, il paese dove Federico abitava. Oltre agli amici e ai parenti tutti, lo piangono anche i genitori, mamma Luigina e papà Severo. Era un grande appassionato di rally: lo celebrava anche con il suo profilo Twitter, in cui si faceva chiamare “rallysta75”.

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