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Cronaca

Castiglione, Arci Dallò a rischio sfratto: già raccolte 1300 firme

La battaglia delle associazioni del circolo più conosciuto della zona, Basso Garda compreso, contro la possibile decisione della Giunta Comunale che preferirebbe allontanarli dalla piazza: "Patrimonio associativo unico"

L’Arci Dallò è un’associazione di promozione sociale e culturale, pluralista e apartitica, a carattere volontario, democratico e antifascista. Questa la brevissima intro per presentare quella che nel corso degli anni è diventata una vera forza aggregatrice nel Comune di Castiglione delle Stiviere, una realtà che ha assunto una natura e una costituzione interamente giovanile da sette anni a questa parte, realizzando una cosa come 500 eventi tra serate, spettacoli, concerti, dj set, esposizioni e incontri, convegni e conferenze.. Da circa un anno i ragazzi dell’Arci Dallò, situato nell’omonima piazza, sopravvivono in totale autogestione, e in totale volontariato: nonostante le difficoltà un’altra piccola grande soddisfazione per un edificio a dir poco storico, ex ‘casa del Fascio’ e che dal 1972 è sotto la tutela e la custodia dell’Arci.

Sono quasi 40 anni allora, ma che rischiano però di subire una brusca frenata a causa della scadenza del loro contratto con l’Agenzia del Demanio, che entro il 31 dicembre del 2011 cederà lo stabile e la proprietà al Comune di Castiglione, a titolo gratuito. Fino a qui niente di strano, ma un problema c’è ed è un problema sul quale è davvero difficile sorvolare: stando alle intenzioni del sindaco e della giunta comunale, è inammissibile che nella piazza principale del paese possa continuare a esistere un circolo di questo tipo, un circolo Arci.

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Le ipotesi sono varie, quella più concreta però è anche quella più drastica: alla proroga del contratto si sovrappone quindi lo sfratto, con possibile trasferimento in un’altra sede. “Non sappiamo né dove andremo a finire né se troveremo un altro posto dove stare – racconta a BresciaToday Marco Monici, presidente del consiglio direttivo dell’Arci Dallò – ma ci pare ovvio che faremo di tutto per mantenere lo spazio per la comunità. Il Comune non ci vuole più in piazza, e non sembra intenzionato ad investire per dare continuità al circolo. Anzi, in via informale già si parla di una buonuscita per convincerci a cercare una nuova sede”.

Il sindaco Fabrizio Paganella sembra già essere stato molto chiaro, ma le trattative sono aperte e sono ancora in corso. Intanto la non troppo piccola associazione castiglionese (composta da oltre 800 soci) ha già avviato una raccolta firme per chiedere all’amministrazione, al sindaco e alla giunta, alla Provincia e a tutti i cittadini di “sostenere l’impegno da sempre autofinanziato dei soci e dei volontari del circolo, per non disperdere un patrimonio associativo unico nel Comune e nell’intero Alto Mantovano”.

Le firme raccolte sono quasi 1300: un risultato che certamente non è da sottovalutare.

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