"Non ha riconosciuto un infarto": medico condannato per omicidio colposo

Per l'accusa il medico non avrebbe riconosciuto né tanto meno sondato i sintomi di un infarto in corso: una patologia che si sarebbe potuta rilevare con esami del sangue specifici e un elettrocardiogramma. Per l'accaduto i familiari della vittima sono stati in parte risarciti: poco meno di 450mila euro, di cui 230mila alla madre di Barosi e 40mila a testa ai suoi cinque fratelli.

Dal punto di vista processuale la vicenda è andata avanti. La prima perizia medica sulla salma di Barosi aveva del tutto scagionato Cardenas, la seconda invece – su richiesta della stessa Procura – aveva invece individuato alcune responsabilità. L'autopsia aveva comunque confermato le condizioni cliniche del paziente, considerate abbastanza compromesse anche prima dell'infarto.

La sentenza di primo grado ha riconosciuto le responsabilità del medico di origini colombiane, condannandolo appunto a 1 anno di reclusione con l'accusa di omicidio colposo. Di certo l'iter giudiziario non finisce qui: come anticipato qualche riga fa, i legali di Cardenas hanno già annunciato la volontà di ricorrere in appello.