Quattro anni di carcere con rito abbreviato e 150mila euro di risarcimento: è la condanna (in primo grado) inflitta all'operaio bresciano, oggi 40enne, accusato di lesioni gravissime per l'aggressione al suo vicino di casa, che rimase invalido dopo l'accaduto. Tutto sarebbe successo nel settembre di due anni fa a Castenedolo.

La vittima, che oggi ha 56 anni, avrebbe scherzato con la compagna dell'aggressore, fingendo di aizzare contro di lei il suo cane: la donna, tornata a casa, avrebbe raccontato tutto al fidanzato, che poco più tardi si sarebbe presentato a casa del padrone del cane. Qui l'avrebbe colpito con sberle e pugni, facendolo cadere violentemente a terra.

I traumi e l'invalidità

L'uomo avrebbe così sbattuto la testa sul marciapiede, procurandosi gravi traumi e un'emorragia cerebrale che purtroppo avrà conseguenze serie: gli avrebbe infatti provocato un'importante disabilità. Dalla denuncia al processo: le evidenze raccolte dalle forze dell'ordine hanno portato a formalizzare l'accusa di lesioni gravissime. 

L'operaio accusato ha scelto il rito abbreviato, con lo sconto di un terzo della pena: ora è arrivata la condanna in primo grado, ma non si esclude un ricorso in appello.