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Cronaca Palazzolo sull'Oglio

Tasse non pagate e fatture false per 20 milioni: arrestati imprenditori e consulenti

Blitz della Guardia di Finanza: in manette otto persone riconducibili a un giro di tasse non pagate e fatture false superiore ai 20 milioni di euro

Tasse non pagate (Iva e Ires) per 13 milioni e mezzo di euro, fatture false per oltre 9 milioni, contributi non versati a più di 300 dipendenti impegnati sui cantieri di tutto il Nord Italia: sono queste solo alcune delle accuse mosse nel confronto di imprenditori, professionisti e prestanome bergamaschi finiti nella rete della Guardia di Finanza, tenenza di Sarnico, accusati a vario titolo di infedele dichiarazione dei redditi, emissione di false fatture, indebite compensazioni d'imposta e distruzione di scritture contabili.

Otto le persone che sono state arrestate su disposizione della Procura: tra di loro anche i veri “capo-banda” dell'organizzazione, quelli che effettivamente gestivano le due aziende finite nel mirino della Finanza, un imprenditore di 43 anni di Foresto Sparso e un imprenditore di 38 anni di Grumello del Monte. 

Con la complicità di un noto consulente fiscale milanese, erano riusciti a costruire un impero di carta, con false sedi di azienda proprio a Milano, quando invece le imprese operavano dal quartier generale di Cividino, frazione di Castelli Calepio al confine con Palazzolo sull'Oglio. Gli inquirenti lo hanno definito alla stregua di un “meccanismo contabile fraudolento”: solo nel quinquennio dal 2013 al 2017 sono stati accumulati debiti verso lo Stato per oltre 20 milioni di euro.

Nell'impianto criminoso ci sono finiti, loro malgrado, anche i 315 lavoratori che venivano mandati sui cantieri di Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna: i proprietari delle aziende non hanno mai versato i contributi previdenziali e assistenziali. Il blitz delle Fiamme Gialle si è concluso con otto ordinanze di custodia cautelare, e sequestri preventivi di conti e investimenti bancari, immobili e terreni, auto di lusso. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota.

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