Omicidio di Carol, il papà del suo bambino: "Voglio solo proteggerlo"
Trincerato nel silenzio e nel dolore, le parole dell'ex compagno
“Devo proteggere la mia famiglia, non è il momento di parlare e di raccontare. Devo farlo per il mio bambino”. Sono queste le parole di Marco B., rilasciate al quotidiano L'Arena: ha circa 30 anni e abita nella Bassa veronese, è l'ex compagno e padre del figlio di Carol Maltesi, la ragazza di 26 anni uccisa e fatta a pezzi prima di essere gettata in un dirupo, sul ciglio della strada, a Paline di Borno. L'unico accusato per l'omicidio è Davide Fontana, il bancario di 43 anni con cui Carol aveva avuto una relazione: ha già confessato l'efferato delitto, raccontando di averla colpita prima con un martello per poi tagliarle la gola con un coltello da cucina. Il probabile movente: non avrebbe accettato che la ragazza volesse andarsene da Rescaldina, nel Milanese, per tornare nel Veronese e stare vicino a suo figlio.
Il figlio ha soltanto 6 anni
Il piccolo ha soltanto 6 anni: a quanto pare non sa ancora cosa è successo. Ma le ombre oscure di una tragedia da tempo si stagliavano sulla famiglia. Per la prima volta, infatti, la giovane mamma non avrebbe fatto gli auguri di buon compleanno al figlioletto: questo perché era già morta, già uccisa dal killer che nel frattempo utilizzava il cellulare al suo posto, per rispondere a chi chiedeva di lei.
La vita in provincia di Verona
La giovane mamma andava spesso dal figlio, avuto quando aveva solo 20 anni: almeno una volta ogni 15 giorni, nei limiti degli impegni di lavoro. Nel Veronese ci aveva vissuto a lungo, fino al 2019, e qui aveva anche lavorato: faceva la commessa in un negozio di scarpe. Poi, complice il primo lockdown, ha deciso di cambiare vita: era ormai conosciuta nel mondo dell'hard con il nome di Charlotte Angie. Lei chiedeva semplicemente di essere accettata, per quello che era.