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Cronaca Montichiari

"Mi chiese di somministrare Succinilcolina: così si ammazzano le persone"

A processo l'ex primario dell'ospedale di Montichiari, Carlo Mosca

Oltre otto ore di udienza alla Corte d'assise di Brescia per il processo al medico Carlo Mosca, 47 anni, ex primario del Pronto soccorso dell'ospedale di Montichiari e ai domiciliari, a Mantova, ormai dal gennaio di un anno fa: è accusato di triplice omicidio pluriaggravato – per la morte dei pazienti Natale Bassi, 61 anni di Ghedi; Angelo Paletti, 79 anni di Calvisano; Ernesto Nicolosi, 80 anni di Carpenedolo) e falsificazione di cartelle cliniche.

Le accuse all'ex primario

Per la pubblica accusa, rappresentata dal pm Federica Ceschi, Mosca avrebbe somministrato farmaci come Propofol e Succinilcolina ai pazienti: tali farmaci ne avrebbero provocato la morte, in quanto andrebbero utilizzati solo in anestesia o in pazienti intubati e indotti al coma; provocano infatti il blocco dei muscoli e senza assistenza scatenano un arresto respiratorio (fatale).

La circostanza, sempre negata dall'ex primario, è stata smentita in aula anche da alcuni infermieri e dal medico di guardia Simone Collura, oggi dirigente all'Ats di Brescia: quest'ultimo avrebbe parlato di un “equivoco” tra le richieste di Mosca e quanto invece sentito da Michele Rigo, l'infermiere che per primo (ancora nell'aprile del 2020) aveva denunciato l'accaduto alle autorità.

"Così si ammazzano le persone"

Collura, che la sera della presunta somministrazione dei farmaci era di turno in ospedale, avrebbe però riferito di non aver udito la conversazione (al telefono) tra Mosca e Rigo. “Così si ammazzano le persone”, avrebbe invece detto Rigo a Mosca, quando quest'ultimo avrebbe proposto la somministrazione dei farmaci incriminati: l'ex primario, invece, sostiene che avrebbe voluto somministrare solo della morfina. Ad accusare il medico fu anche un altro infermiere: Massimo Bonettini.

L'autopsia su Bassi e Paletti

Nei corpi di Bassi e Paletti, però, l'autopsia ha invece rilevato la presenza di Propofol e Succinilcolina. Altro elemento di dibattito, il momento in cui Mosca avrebbe fatto uscire tutti i presenti dalla stanza in cui era ricoverato Natale Bassi: la circostanza è stata testimoniata anche in aula, e se per l'accusa è successo in quanto Mosca così avrebbe potuto somministrare i farmaci letali, per l'ex primario è stato fatto solo per “liberare” la stanza e ridurre i rischi di contagio. La prossima udienza sarà il 21 febbraio: verranno ascoltati altri 15 testimoni.

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