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Cronaca Montichiari

"Voleva uccidere i pazienti per liberare i letti": le accuse shock al primario bresciano

E' stato sospeso dall'incarico il primario del pronto soccorso di Montichiari Carlo Mosca: il medico nega ogni accusa, ma è stato arrestato per duplice omicidio volontario pluriaggravato

Per il medico parlano le cartelle cliniche, anche se potrebbero essere state alterate: tramite i suoi legali respinge ogni imputazione, e nega di aver mai somministrato i farmaci letali ai pazienti Natale Bassi (61 anni) e Angelo Paletti (80), morti in ospedale a Montichiari nella seconda metà di marzo. Per l'accusa invece Carlo Mosca, 47 anni, da almeno tre primario facente funzione al pronto soccorso della struttura gestita dall'Asst Spedali Civili, è colpevole di omicidio volontario e falso in atto pubblico. L'uomo è stato arrestato, ora ai domiciliari nella sua casa di Mantova, e sospeso dall'incarico.

Dosi letali di Succinilcolina e Propofol

Ad oggi sono due i pazienti che per la Procura sarebbero stati uccisi da Mosca, ma sono in corso accertamenti anche su altri tre degenti deceduti – le autopsie sono state svolte ancora la scorsa estate. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri dei Nas, il medico avrebbe somministrato dosi letali di Succinilcolina e Propofol ai pazienti malati di Covid presenti in quel momento in reparto: i farmaci, nello specifico, sono utilizzati principalmente in anestesia per agevolare l'intubazione endotracheale e la ventilazione meccanica, nel primo caso, e per indurre l'anestesia, nel secondo. 

Gli infermieri: "Carlo Mosca è un pazzo"

Ma i pazienti in questione non sarebbero mai stati intubati. Ed è proprio questa l'accusa più importante: Mosca avrebbe somministrato farmaci incompatibili per l'organismo in assenza di intubazione. A far scattare le indagini un esposto anonimo arrivato in Procura alla fine di aprile. Da allora i Nas hanno raccolto indizi, reperti, testimonianze e altri elementi probatori. Non mancano le intercettazioni telefoniche: tra gli infermieri c'è chi definiva il dottor Mosca “un pazzo”, e altri che scrivevano di come volesse “uccidere i pazienti solo per liberare i letti”.

"Piena consapevolezza e volontà di uccidere"

Anche questa circostanza è finita nero su bianco tra gli atti della Procura. Il gip Angela Corvi nell'ordinanza scrive di “piena consapevolezza” e “volontà di uccidere”: il motivo, come detto, sarebbe riconducibile alla volontà di “liberare non solo posti letto”, ma anche “risorse umane, fisiche ed emotive di medici, infermieri e operatori del pronto soccorso”. Carlo Mosca è accusato di duplice omicidio volontario pluriaggravato e falso in atto pubblico: il giudice ne ha disposto l'arresto sia per il rischio di reiterazione del reato che per la possibilità di inquinamento delle prove.

Sospeso dall'incarico, il primario nega le accuse

Al vaglio degli inquirenti anche le testimonianze di infermieri, operatori e collaboratori: tra questi c'è chi si sarebbe anche rifiutato di somministrare i farmaci letali ai pazienti. Altri riferiscono di aver trovato le fiale svuotate di Succinilcolina e Propofol appena iniettati. Per il primario Mosca, per ora sospeso dall'incarico, le accuse sono “illazioni senza fondamento”: mai quei farmaci sarebbero stati somministrati, e mai avrebbe voluto togliere la vita, quanto piuttosto salvarla.

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