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Cronaca Montichiari

Accusato dell'omicidio di 3 pazienti, la svolta: in aula l'intercettazione decisiva?

Avrebbe ammesso di aver utilizzato i farmaci “proibiti” sui pazienti

Nuovo capitolo del processo, ora alla Corte d'Assise, che vede coinvolto l'ex primario del pronto soccorso di Montichiari, Carlo Mosca, accusato di triplice omicidio pluriaggravato per la morte dei pazienti Natale Bassi (61 anni di Ghedi), Angelo Paletti (79 anni, Calvisano) ed Ernesto Nicolosi (80 anni, Carpenedolo), oltre che di falsificazione di cartelle cliniche. Per la pubblica accusa, rappresentata dal pm Federica Ceschi, Mosca avrebbe somministrato farmaci come Propofol e Succinilcolina ai pazienti, provocando la loro morte. Tali farmaci, infatti, andrebbero utilizzati solo in anestesia o in pazienti intubati e indotti al coma: provocando il blocco dei muscoli e senza assistenza scatenano un arresto respiratorio. 

In aula l'intercettazione (forse) decisiva

La circostanza è sempre stata negata dall'ex primario, anche sei nei corpi di Bassi e Paletti l'autopsia avrebbe invece rilevato la presenza dei farmaci incriminati. In aula è stata ascoltata anche un'intercettazione, contestata dalla difesa, in cui si ascolterebbe Mosca che, parlando con il collega Riccardo Battilana, avrebbe ammesso di aver utilizzato le sostanze contestate. Questo rispondendo con un “Eh, sì” a bassa voce alla domanda di Battilana “Ma tu li hai usati?”.

Quest'ultimo in sede processuale avrebbe però riferito di non ricordare nulla in merito, di non aver dato peso a quella conversazione. Come già nelle precedenti udienze, altri sanitari sono intervenuti in difesa di Mosca, di fatto negando le accuse: tra questi le testimonianze di due infermiere, tra cui Silvia Fenocchio, che si è detta pronta a difendere l'ex primario “a spada tratta: non mi ha mai chiesto di somministrare Succinilcolina ai pazienti”.

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