Droga e Camorra: gli scissionisti di Scampia all'opera nel Bresciano
Sedici persone, ritenute appartenenti a un'associazione a delinquere dedita allo spaccio di droga, sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Caserta. La droga veniva usata per rifornire associati alla banda residenti a Napoli, Brescia e Palermo
Nel corso dell'operazione "Coca Express" della Guardia di Finanza del comando provinciale di Caserta e della tenenza di Piedimonte Matese - che ha portato 15 persone in carcere e una agli arresti domiciliari - sono stati anche sequestrati preventivamente, su tutto il territorio nazionale, beni mobili e immobili per un valore complessivo di diverse centinaia di migliaia di euro.
La droga veniva usata per rifornire associati alla banda residenti nell'hinterland partenopeo, a Brescia e a Palermo. La Gdf ha scoperto un certo numero di rapporti stabili con pusher e acquirenti sia nel Sud che nel Nord Italia. I provvedimenti sono stati emessi del gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea.
Una delle persone arrestate è titolare di una concessionaria di auto, usato come vero e proprio punto di ritrovo degli affiliati all'organizzazione di narcotrafficanti. La banda - guidata da Antonio e Carmine Grasso, e da Giovanni Triola, elementi ritenuti dagli investigatori direttamente collegati al clan napoletano degli scissionisti di Scampia - organizzava la compravendita della sostanza stupefacente, cocaina e hashish, sia in piccole che in grandi quantità, nelle zone di Napoli, Casoria e Casavatore (queste ultime località limitrofe al capoluogo).
I vari componenti della banda di narcotrafficanti usavano un linguaggio convenzionale per concordare le modalità di approvvigionamento e di cessione delle sostanze stupefacenti. Studiato anche un "modus operandi" per rendere più sicura la vendita delle dosi: cocaina e l'hashish venivano cedute agli acquirenti direttamente nelle abitazioni dei pusher, per evitare la frequentazione delle "piazze di spaccio".
In questa maniera, infatti, venivano sensibilmente ridotti i rischi di identificazione da parte delle forze dell'ordine. Individuato anche un gruppo di trafficanti che si occupava del trasferimento di ingenti quantitativi di hashish verso le piazze di spaccio palermitane, guidato Vincendo Di Guida, e composto da persone residenti nell'hinterland partenopeo e nel quartiere Brancaccio di Palermo.
Le riunioni per concordare i trasferimenti, è stato accertato durante le indagini coordinate dalla DDA di Napoli, avvenivano nel porto partenopeo e in alcuni bar del quartiere palermitano. Sequestrati anche beni mobili e immobili, per un valore complessivo pari a diverse centinaia di migliaia di euro, tra cui anche la concessionaria d'auto "Car House" di Calvizzano, luogo di ritrovo e base logistica per i summit.