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Cronaca Calvisano / Viale Delle Rimembranze

Veleni (anche cancerogeni) scaricati nella roggia: azienda nei guai

L'allarme lanciato da un cittadino, poi il blitz dei tecnici dell'Arpa e le indagini

Un corso d'acqua che si riempie improvvisamente di schiuma bianca e l'allarme lanciato da un cittadino per lo sversamento, l'ennesimo, in una roggia. Certo non è un novità - purtroppo - nel Bresciano. La bella notizia è che le indagini condotte dall'Arpa hanno portato all'individuazione dei responsabili e contestato loro l'illecito smaltimento dei rifiuti.

Succede a Calvisano: nei giorni scorsi - al termine di 5 mesi di indagini, prelievi e ispezioni - i tecnici e gli ufficiali dell'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente hanno potuto certificare da cosa fosse causata la schiuma bianca che ha invaso la roggia di via Rimembranze e accertare il punto esatto da cui è partito lo sversamento. Nei guai è finita un'azienda della zona che produce detersivi e disinfettanti. 

I prelievi e le indagini

Tutto è cominciato all'inizio di febbraio, quando un cittadino ha segnalato all'Ente regionale l'anomala e inquietante presenza di schiuma bianca che ricopriva il corso d'acqua per 80 metri. I tecnici hanno prelevato alcuni campioni, che sono poi stati analizzati in laboratorio. Dagli esami è emerso che erano presenti diverse sostanze -  tra cui alluminio, rame, ferro, piombo e zinco - in gran quantità. Seguendo il percorso della roggi, che in parte scorre sotto la strada, i tecnici sono arrivati alla zona industriale di viale Rimembranze ed effettuato alcuni sopralluoghi nelle aziende.

Blitz in azienda

L'attenzione si è fin da subito concentrata su una ditta che produce detersivi: i blitz hanno consentito di appurare che le taniche con i prodotti per le pulizie destinate ai clienti venivano riutilizzate e quindi lavate tra un riempimento e l'altro. Il passo successivo è stato quello di ricostruire il percorso della rete di scarico dell'azienda chimica, accertando infine una diretta connessione con la roggia. In buona sostanza le sostanze chimiche rimaste nei bidoni vuoti sottoposti a pulizia finivano direttamente nel corso d'acqua.

La relazione dell'Arpa e ora nelle mani dell'autorità giudiziaria, a cui spetta decidere come procedere nei confronti dell'azienda 'colpevole' dello sversamento. 

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