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Cronaca Calcinato / Via Santa Maria

Ucciso fuori dal bar: "Abbiamo provato a fermare il sangue con gli stracci"

La vittima era un cliente abituale della tabaccheria-caffetteria "Leonessa", davanti alla quale è avvenuta l'aggressione mortale. Il racconto shock della barista

Il solito caffè, seguito da un abbondante bicchiere d’acqua, al bancone della caffetteria-tabaccheria "Leonessa" di Calcinato. Due chiacchiere con la barista, prima di uscire e incontrare l’uomo che, di lì a poco, lo avrebbe massacrato a coltellate. Sono gli ultimi istanti di vita di Alfonso Kola, il 33enne albanese spirato in un letto dell’ospedale Civile di Brescia, nella notte tra mercoledì 31 maggio e giovedì 1° giugno. Troppe e troppo profonde le ferite inferte dal suo aggressore, il 52enne Petrit Gega: nonostante la delicata operazione chirurgica a cui è stato sottoposto, per Kola non c'è stato nulla da fare

La strada sulla quale si affaccia il bar si è trasformata in pochi istanti nella scena di un crimine. Attimi drammatici ripresi dalle telecamere e scolpiti nella memoria della giovane titolare dell’attività: è stata lei a chiamare il numero unico delle emergenze e a fare scattare l’allarme, quando mancavano cinque minuti alle 18.30.

La discussione, l'inseguimento e le coltellate

“Fonzie, così tutti noi chiamavano Alfonso Kola, era appena uscito dalla porta della mia attività per incontrare un uomo che nessuno qui aveva mai visto prima. Alcuni clienti li hanno visti parlare e poi discutere animatamente. Fonzie è quindi scappato verso piazza Europa, mentre l’altro lo inseguiva. Dai filmati delle telecamere (ora sono nelle mani delle forze dell’ordine, ndr) lo si vede cercare riparo dietro a una macchina: forse è proprio lì che è stato accoltellato".

Tutto è accaduto in pochissimi istanti e nessuna della tante persone presenti si sarebbe accorta che l’aggressore brandisse un grosso coltello da cucina, poi lasciato sull'asfalto e sequestrato dagli inquirenti. L’allarme è scattato quando il 33enne si è accasciato in strada, in un bagno di sangue. 

Ferite tamponate dai clienti

"Io ero all’interno del bar e non ho assistito direttamente alla scena: alcuni clienti sono corsi dentro in preda al panico, dicendomi di chiamare i soccorsi perché Fonzie era a terra, sanguinante - racconta ancora la barista -. E così ho fatto, poi sono uscita: attorno a lui c’erano diverse persone che cercavano, come potevano, di aiutarlo. Le ambulanze sono arrivate dopo 20 minuti: abbiamo telefonato altre due volte per sollecitare l’intervento, vista la gravità della situazione. Ci hanno riposto che stavano arrivando e nel frattempo di tamponare le ferite: ho preso alcuni stracci dal bar e abbiamo cercato di fermare le emorragie come potevamo. Poi sono finalmente arrivati i soccorsi e l'elicottero che lo ha portato in ospedale”.

Mentre i clienti del locale e i passanti facevano il possibile per tentare di salvare il 33enne, l’aggressore si è dileguato. Una fuga durata poco più di un’ora: i carabinieri sono risaliti in breve tempo alla sua identità, lo hanno raggiunto e poi portato in caserma, a Desenzano. Si stratta di Petrit Gega, 52enne albanese che abiterebbe a Lonato del Garda: attualmente è in stato di fermo per omicidio.  

Chi era la vittima

Non è chiaro cosa li abbia spinti alla violenta discussione: questione di donne o di soldi, i carabinieri stanno indagando. Anche la titolare e i clienti della tabaccheria dove la vittima pare si recasse tutti i pomeriggi dopo il lavoro non riescono a capacitarsi dell’accaduto: "Fonzie era un bravo ragazzo - spiega sotto shock la giovane donna - era un nostro cliente abituale ed era sempre sorridente e gentile, con tutti. Ieri mi era sembrato un po’ strano, ma non avevo dato peso alla cosa: mai avrei pensato che potesse accadere una simile tragedia”. 
 

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