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Cronaca Calcinato / Piazza Don Bertini

Tredici bambini dal Sahara a Calcinato: «Un bel tuffo nel lago»

Dal 7 al 17 luglio l'oratorio di Calcinato ospiterà un gruppo di ragazzi provenienti dal Sahara Occidentale, zona di confine ancora oggi martoriata da una guerra cominciata 40 anni fa. Verranno 'ricoverati' all'ospedale di Gavardo

Tredici bambini, provenienti dal cuore orientale del Sahara algerino, che per una decina di giorni lasceranno le loro case di sabbia, stoffa e tende per un ‘tuffo’ nell’opulenta Provincia bresciana. A Calcinato nuovo appuntamento con la consueta “iniziativa di solidarietà” che tutte le estati coinvolge diverse famiglie e che anche quest’anno, dal 7 al 17 luglio, permetterà ai meno fortunati di godersi un po’ di ‘frescura’, e non solo nel senso letterale del termine.

I tredici ragazzi infatti, provenienti appunto dal sud-ovest dell’Algeria, a causa della loro condizione di profughi (la loro terra, il Sahara d’Occidente, da quasi 40 anni è territorio marocchino) sono costretti ad una vita di stenti e di continui spostamenti in una delle zone più aride e aspre del mondo. Con orgoglio, però, sono parte integrante di quel popolo ‘sahariano’ costituito dai gruppi tribali che tradizionalmente risiedono in quell’area che dà proprio sull’oceano Pacifico, e che dal 1975 combattono per la loro indipendenza. Fin dagli albori della proclamazione della Repubblica Democratica Araba del Sahraui, mai riconosciuta dal Marocco e accettata solo in parte dall’Unione Africana.

Il Rio de Oro, piccola terra di confine, è il punto focale del disagio e della sofferenza di un popolo intero. Lo stesso nome dell’associazione che proprio in questi giorni sta preparando ‘il campo’ per la prossima ospitalità, negli spazi offerti dall’oratorio Vincenzo Bertini di Calcinato. Dieci giorni o poco più, giusto il tempo per il necessario ‘check up’ cui verranno sottoposti all’ospedale di Gavardo, istituto che sostiene il progetto con interventi diretti nel campo medico.

A seguire i tredici ragazzi un gruppo di volontari. Tra di loro c’è qualcuno che già garantisce: “Comunque vada, un giorno li portiamo fuori, li portiamo in gita”. Magari in terra veronese, a vedere le città dell’arte, magari nella Brescia longobarda, patrimonio Unesco dell’umanità. A colpo sicuro, invece, un bel tuffo nel Lago di Garda.

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