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Cronaca

Pcb, la Consulta per l'Ambiente: "Risorse e un piano credibile"

La Consulta per l'Ambiente interviene sul caso dell'inquinamento nell'area dell'ex Caffaro: "La cittadinanza esige fatti concreti"

La puntata della trasmissione televisiva "Presa Diretta" di qualche giorno fa, ha avuto notevoli meriti, ma ha evidenziato anche alcuni elementi di dubbio, e per questo  anche la Consulta per l'Ambiente  del Comune ha ritenuto opportuno far conoscere il proprio punto di vista, "senza volersi sovrapporre ai commenti che sono stati formulati dalle singole associazioni ambientaliste", specifica l'avvocato Pietro Garbarino.

La Consulta ricorda innanzitutto che, nonostante alcuni aspetti dell'inquinamento siano stati analizzati dagli enti responsabili negli anni scorsi, ancora oggi non si prospetta all'orizzonte alcuna soluzione definitiva e radicale della questione, "tant’è che continuano ad essere emesse ordinanze, da parte delle Autorità sanitarie, senza alcuna prospettiva di superamento dell'attuale  stato di fatto".

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Ciò che serve, in breve tempo, è un concreto piano di risanamento e, sulla base dello stesso, "andranno poi opportunamente coinvolti  gli enti pubblici preposti per il finanziamento e la concreta attuazione della bonifica".

"Le caratterizzazione della zona inquinata - spiega ancora Garbarino - è stata eseguita in modo piuttosto dettagliato e già da tempo si possono definire con certezza quali siano le zone maggiormente inquinate e in che misura esse lo siano".

Partendo dalle situazioni più critiche quali scuole, parchi pubblici e situazioni di interesse collettivo, a questo punto "si dovrebbe procedere a interventi di bonifica per settori, utilizzando non tanto la notevolissima quantità di risorse che occorrerebbero per un intervento complessivo sull'intera zona, ma procedendo per gradi e intervenendo settore per settore sulle situazioni ritenute più urgenti fino a ridurre così l'area di intervento".

veleni & pcb, manifestazione in loggia © pizzocolo/bresciatoday


Tutto ciò, a detta della Consula, dovrebbe essere finanziato attraverso una serie di risparmi su opere previste dai programmi dell'Amministrazione comunale: "Ad esempio, evitando la creazione di più o meno opportuni parcheggi o il ripristino di opere di dubbio valore sia artistico che storico (vedi Bigio), ma più specificamente reperendo le risorse via via necessarie, a partire dal contenimento di alcuni sprechi amministrativi ancora permanenti, ma soprattutto  soprassedendo a realizzazioni di opere di cui non si sente un immediato bisogno. In questo modo verrebbe attuata un’opera che, oltre ad essere indispensabile,  sarebbe anche del tutto meritoria nei confronti  della città, dei cittadini e della loro incolumità".

In altri termini, la Consulta, facendosi interprete delle Associazioni Ambientaliste aderenti, chiede che si passi da lamentazioni e polemiche ai fatti, e che si proceda speditamente alla formulazione  di piani di intervento  credibili, rispetto ai quali la richiesta di risorse economiche assumerà un carattere di maggiore serietà e fondatezza.

In questo modo, si potrebbe ipotizzare anche un piano di lavori pubblici e/o di pubblica utilità che contribuirebbe al rilancio dell'economia locale, con indubbio vantaggio per la cittadinanza: "Ci auguriamo che questa proposta possa essere presa immediatamente in considerazione dalle forze politiche e dagli enti competenti e tradotta in fatti concreti, come la cittadinanza esige e necessita da moltissimo tempo".

Caffaro, protesta Asl © Bresciatoday.it


Le aree inquinate dalla Caffaro

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