Fingeva il pagamento e svuotava i conti: arrestato negoziante di paese
Scattato un provvedimento di sequestro preventivo di beni
Due arresti tra Brescia e Bergamo per sostituzione di persona, truffa aggravata e indebito utilizzo di strumenti di pagamento elettronici: lo ha disposto la Procura di Potenza che ha incaricato le sezioni della Polizia stradale di Potenza, Brescia e Bergamo si eseguire le ordinanze di custodia cautelare.
In manette M.S., di nazionalità pakistana e titolare di un negozio di telefonia mobile a Maclodio, e G.D, italiano, residente invece a Bergamo. Per entrambi gli indagati è scattato un provvedimento di sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie equivalenti all'ammontare della truffa.
La truffa dello sportello bancomat
I provvedimenti cautelari, si legge in una nota della Procura di Potenza, sono arrivati al termine di indagini coordinate dalla Procura stessa e condotte dalla Polizia stradale: questo a seguito della denuncia di un cittadino di Muro Lucano, vittima della cosiddetta “truffa dello sportello bancomat”. Si tratterebbe di una tecnica “innovativa e insidiosa”, che consisteva “nel creare artificiosamente un equivoco sulle modalità del passaggio di denaro dal conto corrente alla carta di pagamento ricaricabile”.
Come funzionava il raggiro
Ovvero, gli indagati – dopo aver mostrato interesse all'acquisto di prodotti e merci su internet – si presentavano con false identità al venditore e poi fornivano allo stesso indicazioni fuorvianti sulle modalità di pagamento. In particolare, avrebbero indotto la vittima a recarsi a uno sportello Atm per ricevere il pagamento, ma poi impartivano al telefono delle istruzioni che, invece, comportavano non il loro pagamento ma un trasferimento di fondi dal conto corrente del venditore a quello di loro disponibilità.