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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Donna armata fino ai denti, chiama il 112: "Faccio una strage e poi mi suicido"

L'inquietante chiamata nel pomeriggio di lunedì: un operatore della sala operativa è riuscito ad avere le informazioni sull'esatta posizione della donna, consentendo alla Polizia di raggiungerla prima che fosse troppo tardi. In casa della donna un arsenale da guerra

"Faccio una strage e poi mi tolgo la vita". Questo, in estrema sintesi, il contenuto dell'inquietante chiamata arrivata alla sala operativa del numero unico per le emergenze (112) attorno alle 13 di lunedì. Da una parte una donna, agitata e confusa, che raccontava di avere a disposizione una pistola, armi e munizioni a sufficienza per compiere una strage. Dall'altra l'operatore, al quale è spettato l'arduo compito di ottenere le informazioni necessarie per evitare che i propositi si tramutassero in realtà.

A gestire la chiamata è stato il capo turno, che ha messo in atto il protocollo previsto per questo tipo di emergenze: ha trattenuto la donna al telefono cercando di calmarla e riportarla alla ragione tentando anche di capire, attraverso la geo-localizzazione, da dove partisse la telefonata. Dopo circa quaranta minuti, l'uomo è riuscito ad avere le informazioni esatte per individuare la posizione della donna, consentendo così agli equipaggi del reparto volanti e a quelli della prevenzione crimine della Questura di Brescia di precipitarsi sul posto. I poliziotti hanno quindi raggiunto la donna, che era in evidente stato confusionale, e l'hanno fermata prima che potesse usare le armi.

Una minaccia reale

Il rischio che la donna portasse a termine il piano non era poi così infondato: nella sua abitazione i poliziotti hanno trovato un vero e proprio arsenale da guerra. Sul balcone c'erano ben 10 recipienti contenenti polvere da sparo (in tutto ne sono stati trovati ben 5 kg), svariati bossoli, ogive e materiale per creare di cartucce da sparo di vario calibro. Nella camera adiacente al balcone, sopra uno scaffale, sono state trovate altre scatole di cartucce e materiale per il confezionamento. Non solo: nell'appartamento c'erano svariati fucili e pistole, e relative munizioni.

Le armi sono risultate essere di di proprietà del convivente della donna: non erano custodite in maniera conforme e il un porto d’armi dell'uomo era pure scaduto. Nei confronti del convivente è quindi scattata una denuncia per omessa custodia e detenzione di armi e munizionamento da guerra. 

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