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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Carabiniere suicida: i parenti denunciano il Vicecomandante dell'Arma

La denuncia per le presunte parole ingiuriose pronunciate dal generale Clemente Gasparri: "Si è dato alla morte lo ha fatto senza motivo. Come si può affidare a queste persone psicolabili la sicurezza delle nostre comunità nazionali?"

I familiari del capitano dei carabinieri Giuseppe Panariello, suicidatosi a Brescia lo scorso 5 giugno, hanno presentato una denuncia penale contro il vicecomandante generale dell'Arma, generale Clemente Gasparri. Lo rende noto il sito web GrNet.it.

La denuncia, spiega il sito, prende spunto da un articolo pubblicato lo scorso 23 giugno dal 'Fatto Quotidiano': "secondo quanto riportato dal quotidiano - prosegue GrNet.it - durante un intervento pubblico presso la scuola ufficiali dei Carabinieri, il generale Gasparri avrebbe rivolto parole ingiuriose nei confronti dei militari morti suicidi, arrivando ad affermare che chi si è dato alla morte lo ha fatto senza motivo, senza dare o lasciare spiegazioni. Come si può affidare a queste persone psicolabili la sicurezza delle nostre comunità nazionali?".

Secondo i denuncianti, rileva sempre il sito, "il riferimento alla vicenda del capitano Panariello sarebbe palese, attesa la vicinanza temporale (due settimane), il ruolo di comandante ricoperto dal militare suicida e la vasta eco suscitata dalla sua vicenda. L'ufficiale, infatti, aveva invano lamentato il senso di impotenza e di frustrazione determinato dal fatto di non essere, da mesi, più destinato ad alcuna mansione e costretto all'inattività nonostante la propria vivida carriera, anche operativa".

Pertanto i parenti hanno chiesto alla Procura ordinaria della Repubblica ed a quella militare di Roma di perseguire il vicecomandante generale per diffamazione.

I denuncianti sono assistiti dagli avvocati Giorgio Carta e Francesco Desideri. Riferisce l'avvocato Carta, ex ufficiale dell'Arma, che le affermazioni del generale Gasparri "hanno sconcertato il mondo militare e sono state aspramente criticate da moltissimi carabinieri, tanto da suscitare la reazione delle associazioni di categoria e finanche del Cocer che pure, da troppo tempo, non dava segni di vita in difesa dei propri rappresentati".

(fonte: Ansa)

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