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Cronaca Via Solferino

Studentesse quasi stuprate, la testimonianza shock: "Nessuno ha voluto aiutarci"

In carcere il senegalese accusato della tentata violenza ha tentato di togliersi la vita. Le due ragazze denunciano l’indifferenza della città

Vittime di un tentato stupro in una notte d’estate, in città: e nessuno che ha cercato di salvarle, o quanto meno di aiutarle. E’ questa la denuncia shock, raccolta dal Giornale di Brescia, delle due studentesse di circa 20 anni che pochi giorni fa sono state quasi stuprate da un giovane senegalese di 24 anni, ora in carcere, tra Via Diaz e Via Solferino, mentre tornavano a casa in sella a una Bicimia dopo una serata a Milano. Erano tornate a Brescia con l’ultimo treno.

Il ragazzo era fuori di sé, forse ubriaco chissà. Le ha seguite a piedi, le ha rincorse, le ha afferrate per i capelli e strattonate a terra, ha cercato di stuprarle. In qualche modo le due giovani sono riuscite a divincolarsi: tempo pochi minuti e sul posto c’erano già i carabinieri. Tutto perché una delle due si sarebbe letteralmente gettata in mezzo alla strada, per fermare un’auto e chiedere aiuto.

Aggredite nell’indifferenza

Prima di quello, niente di niente. Un’auto che rallenta e si ferma, raccontano le due ragazze, ma che poi vista la situazione accelera e se ne va. Le grida nella notte, richieste di aiuto che una città spenta non ha voluto ascoltare. E ancora, i campanelli suonati nei palazzi, e nessuna risposta. Nessuna.

Una storia di violenza, ma anche di indifferenza. La nostra. A margine dell’accaduto, il 24enne ha cercato di togliersi la vita in prigione. L’hanno salvato gli agenti della Penitenziaria, aveva già una corda al collo per impiccarsi. Senza fissa dimora, pare che nelle ultime settimane vivesse al Parco Tarello.

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