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Cronaca Via San Polo

Strage di San Polo, chiesta la perizia psichiatrica: «Traditi dalla giustizia»

Processo aggiornato all'8 maggio. L'avvocato di Albanese ha chiesto che venga eseguita una perizia psichiatrica sul suo assistito. Il padre di una delle vittime: "Un pazzo spara e basta, non guarda chi ha davanti"

E' stato aggiornato all'8 maggio il processo con rito abbreviato a carico di Mario Albanese, il camionista di 35 anni accusato di avere ucciso a colpi di pistola nella notte tra il 3 ed il 4 marzo 2012 l'ex moglie 45enne, Francesca Alleruzzo; l'amico della donna, il 56enne Vito Macadino; la figlia della donna, Chiara Matalone, 19 anni, ed il fidanzato, Domenico Tortorici, 20 anni, originario di Reggio Calabria.

In mattinata si è tenuta l'udienza interlocutoria durante la quale l'incarico della perizia psichiatrica è stato conferito ad un medico del 'Fatebenefratelli' di Milano. Il consulente tecnico ha 60 giorni di tempo per definire il quadro psichiatrico dell'imputato; il giudice ha chiesto che venga precisato se Albanese sia da ritenersi socialmente pericoloso.

Strage di San Polo - © TmNews InfoPhoto


"Ci siamo sentiti non dico traditi dalla giustizia, ma messi in disparte sì - ha detto Dino Matalone, padre di Chiara -. Ci sembra offensivo per le famiglie che hanno vissuto un dramma così elevato. Non voglio vendetta, ma mi aspetto tanto dalla giustizia, che sia esemplare e giusta".

"Ha ucciso quattro persone con la lucidità di una persona normale – ha detto il padre di Chiara – e ha ucciso in modo preciso. Un pazzo spara e basta, non guarda chi ha davanti, non nasconde la pistola alla vista della figlia che gli chiede 'papa', che cosa hai fatto?'. Spero che non sia concessa l'infermità, a mio avviso non c'é proprio".

"Da un lato – ha continuato Matalone - sono fiducioso nella giustizia, lo sono sempre stato; ma non pensavo che venisse accettata la richiesta di perizia psichiatrica, e che nessuno ne parlasse. Nessuno ha detto niente. Oggi tante persone ancora soffrono per questa perdita, per il gesto di una persona secondo me normale che ha causato tanto dolore a tante famiglie".

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