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Cronaca Piazza del Vittoria

Labolani: "Bigio in piazza Vittoria prima del 25 aprile"

Dopo il via libera in Consiglio comunale, ora viene annunciato il probabile ripristino prima della Festa della Liberazione

Sembra ormai tutto pronto per il ritorno in piazza Vittoria della statua "Era fascista", dai bresciani comunemente chiamata "Bigio". Dopo la decisione assunta dal Consiglio Comunale di procedere con il ripristino, ora Labolani annuncia che l'installazione avverrà, molto probabilmente, prima del 25 aprile, giorno della liberazione: "Ma non vogliamo creare nessun imbarazzo, e non è di certo una scelta ideologica".

Nella petizione presentata in Consiglio dall'ANPI e dalle Fiamme Verdi, sostenuta da circa duemila firme,  si chiedeva di lasciare il “Bigio” nel magazzino ove giace dal 1945, sottolineando come essa rappresenti la sintesi del regime fascista, traducendo tutto il simbolismo della piazza voluta per celebrare la marcia su Roma. Mussolini nel discorso di inaugurazione di Piazza Vittoria battezzò chiamò “Era Fascista” il colosso marmoreo, alto oltre sette metri.

Ora, dopo la bocciatura e l'annuncio di Labolani, Anpi e Fiamme Verdi si sono riunite per decidere come festeggiare il sessantottesimo anniversario dalle Liberazione, in ballo anche la loro presenza alle manifestazioni ufficiali. A loro fianco si è poi schierata la Rete Antifascista bresciana, perchè "la maggioranza fascio-leghista della giunta Paroli ha speso 460 mila euro di denaro pubblico per soddisfare i capricci nostalgici di qualche assessore: operazione che si inserisce nel tentativo culturale di rivedere la storia in chiave di pacificazione collocando sullo stesso piano vittime e carnefici".

Vittorio Sgarbi:
"Il Bigio? Meglio metterlo in un museo"

Non è la prima volta che la giunta Paroli viene accusata di revisionismo storico, dall'esposizione del busto del duce a Santa Giulia a quello dell'ideologo Miglio in Piazza Garibaldi.
"Tra pochi giorni - scrive ancora la rete  Antifa - si festeggerà la vittoria della guerra di Resistenza sul nazi-fascismo e, nel ribadire ed attualizzare i principi di quella pagina di storia, non si potrà ignorare la decisione assunta dalla giunta Paroli. Decisione condita da interventi sprezzanti ed offensivi nei confronti di Anpi e Fiamme Verdi arrivando a definirli 'questi tizi'. Ricordiamo a lor signori che 'questi tizi' hanno combattuto sulle nostre montagne per la libertà di tutti noi".

A questo punto, vista la reale e concreta possibilità di disordini, il sindaco Paroli dovrebbe quantomeno rimandare il giorno dell'installazione. Visto che è stata in magazzino per oltre 50 anni, la statua non se la prenderà ad aspettare qualche giorno in più. Ricordiamo inoltre che, passi pure il Bigio, ma il busto di Mussolini nel museo comunale è sempre quello di un uomo che, tra le tante cose, ha fatto deportare oltre 8.000 ebrei, cittadini italiani da generazioni, nei campi di concentramento tedeschi. Meditate che questo è stato: o vi si sfaccia la casa...

Trovato il modello del Bigio:
"Quella statua raffigura mio nonno, ex combattente"

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