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Cronaca

Riciclaggio di denaro per milioni di euro: sotto accusa sei bresciani

Il 'denaro sporco' veniva spostato in Slovenia, sui conti bancari di tre indagati, e poi tornava in Italia grazie a semplici e continui prelievi bancomat

La Guardia di Finanza di Brescia ha scoperto un meccanismo di ripulitura di "denaro sporco", cioè di soldi provenienti da reati tributari. L'operazione ha portato al sequestro di ben 1,3 milioni di euro a sei bresciani, su ordine della Procura. Il reato ipotizzato è quello di riciclaggio internazionale.

Come funzionava il sistema 

Al centro del meccanismo un imprenditore del Sebino, il quale emetteva fatture false, cioè relative ad operazioni mai avvenute, poi utilizzate da 2 società della Val Camonica operanti nel settore del commercio di metalli. Nei guai sono quindi finiti anche i legali rappresentanti delle due aziende: sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per il reato di dichiarazione fraudolenta.

Successivamente, l'imprenditore del lago d'Iseo trasferiva i soldi in alcuni istituti bancari Sloveni. 
Le Fiamme Gialle hanno quindi avviato un’attività di cooperazione internazionale con le Autorità giudiziarie del posto per ricostruire il “sistema di ripulitura".

I profitti illeciti - realizzati tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per un importo complessivo pari a circa 1,5 milioni di euro - venivano interamente spostati oltre confine, sui conti personali di 3 degli indagati, tutte persone vicine all’imprenditore sebino. Il trasferimento avveniva tramite bonifici ricorrenti riportanti causali illogiche, che attestavano pagamenti per fatture emesse da soggetti privati privi di partita Iva. Infine i soldi finivano su carte prepagate e tornavano in Italia grazie a continui e ripetuti prelievi bancomat.

Sequestri per 1,3 milioni di euro

Al termine delle indagini, le Fiamme Gialle bresciane hanno proceduto, tra Milano e il Sebino, al sequestro preventivo di 1,3 milioni di euro. Nelle mani degli inquirenti sono finiti i saldi attivi dei conti correnti degli indagati, le quote sociali, beni immobili e mobili e polizze assicurative. 

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