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Cronaca Via San Zeno

Via San Zeno, ciclista investito: "Bisogna investire nella sicurezza"

A chiederlo è Legambiente, per voce dell'esponente lombardo Dario Balotta: "Urgono interventi di moderazione e gestione del traffico, non si può spendere solo per la Metro"

La tragica morte di un ciclista di martedi 13 agosto, investito da un furgoncino in Via S. Zeno, riapre con forza il tema della sicurezza stradale in città: "Si scarica spesso sui ciclisti - commenta Dario Balotta responsabile trasporti Legambiente della Lombardia -, l’anello debole della catena assieme ai pedoni, il deficit i sicurezza che caratterizza la circolazione in città".

I ciclisti morti nelle città italiane nel 2011 sono cresciuti passando da 263 a 282. Le strade cittadine si confermano pertanto luoghi molto pericolosi non solo per ciclisti ma anche per pedoni: "Le politiche di sicurezza - aggiunge  Balotta - sono il grande assente nelle città tra cui Brescia. Urgono interventi di moderazione e gestione del traffico, come la regolamentazione del carico scarico delle merci, normalmente i Europa i furgoncini come quello che ha investito il ciclista  possono circolare solo il mattino presto o in serata, velocità massima in alcune arterie della città (come quella dell’incidente) a 30 KM/h, maggiori aree pedonalizzate, manutenzione delle strade e della segnaletica orizzontale e verticale; anche questa possibile causa dell’incidente mortale".

Strade sicure significa anche città più vivibile. Parte anche da qui  il rilancio della mobilità sostenibile e "il metrobus non può assorbire tutte le attenzioni e tutte le risorse comunali", conclude l'attivista di Legambiente.

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