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Brescia retrocede, scoppia il caos: fumogeni, feriti e auto incendiate

Follia e violenze dentro e fuori lo stadio Rigamonti

Auto in fiamme nei parcheggi, tifosi e steward feriti, fumogeni e bombe carta. Il quartiere di Mompiano assediato dalle forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, e il terrore dei tifosi, quelli veri, che cercavano di rincasare facendosi strada tra gli ultras inferociti, alcuni anche armati di bastone. Scene di vera e propria guerriglia urbana, dopo la retrocessione del Brescia Calcio in serie C, tanto che la Polizia avrebbe dovuto più volte usare i lacrimogeni per disperdere gli ultras che stavano mettendo a ferro e fuoco la zona attorno al Rigamonti.  

Dopo che il triplice fischio dell’arbitro Massa ha sancito il pareggio con il Cosenza e quindi la discesa delle Rondinelle in serie C è scoppiata la violenta contestazione degli ultras bresciani, andata in scena dentro e fuori lo stadio. Ma già prima della fine del match erano piombati fumogeni sul terreno di gioco.

Una lunga notte di violenza e danneggiamenti nell’intero quartiere di Mompiano. La conta dei danni e dei feriti è ancora in aggiornamento: ma sarebbero almeno due gli steward colpiti dai tifosi violenti e costretti a ricorrere alle cure ospedaliere. Una delle auto posteggiate nel parcheggio interno dello stadio, poco prima delle mezzanotte, ha preso fuoco. Sarebbe quella del giocatore del Brescia Huard. E non sarebbe l’unica. La polizia ha dovuto presidiare l'impianto sportivo fino a tarda notte per bloccare qualche ultras che tentava di fare irruzione negli spogliatoi, dove per ore si sono rifugiati i calciatori, ma pure i loro familiari.

La situazione è tornata alla normalità solo dopo la una e trenta, quando entrambe le squadre, scortate dalla polizia, hanno potuto lasciare lo stadio cittadino. Il primo bilancio è di 5 persone fermate per i disordini. 

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