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Cronaca

Accusato di abusi sulla figlia, lui nega tutto: "Sono impotente"

La ragazza avrebbe raccontato di essere stata violentata dal padre per anni. Alle pesanti accuse lui, un operaio 40enne, si difende mostrando i referti medici che certificherebbero la grave disfunzione erettile di cui soffrirebbe

Le violenze sarebbero iniziate quando lei era poco più di una bambina e si sarebbero protratte per 8 anni, finchè, raggiunta la maggiore età, se n'è andata di casa.  Solo allora ha trovato il coraggio di rivolgersi ad un consultorio del bresciano e denunciare gli abusi subiti dal padre.

Lui l'avrebbe obbligata a rapporti sessuali completi: per anni, stando a quanto racconta la ragazza, si sarebbe infilato nella camera da letto che divideva con il fratello per poi violentarla.  La vicenda - raccontata dall'edizione locale de Il Giorno - è recentemente approdata in tribunale: il prossimo 25 gennaio il giudice per l'udienza preliminare deciderà se scagionare o rinviare a giudizio il padre della giovane.

L'uomo, un 40enne originario della Moldavia, si è sempre difeso dalle pesanti accuse mosse dalla giovane, prima con gli assistenti sociali, poi davanti al giudice. Il 40enne, di professione operaio, avrebbe raccontato di un'atmosfera famigliare molto tesa e dei molti problemi avuti con la figlia, negando tutto.

Il 40enne, che non è mai stato arrestato, avrebbe anche fornito prove mediche a sostegno della sua tesi difensiva. A causa di una lesione alle vertebre rimediata anni fa, da tempo non potrebbe raggiungere l'erezione e quindi avere rapporti sessuali completi. Una disfunzione erettile certificata da un referto medico che l'uomo si è fatto inviare dalla Moldavia e ha provveduto a consegnare al giudice. Tutto ruota attorno alle date: secondo l'accusa quelle nei documenti medicinon coinciderebbero con quelle indicate dall'uomo. 

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