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Cronaca

Corruzione, parla l'ex finanziere: "Ho preso una mazzetta da 50.000 euro"

Prosegue il processo per l'inchiesta Leonessa

La sua pena l'ha già avuta: ha patteggiato 4 anni di reclusione (e ha perso inevitabilmente il lavoro: era un luogotenente della Guardia di Finanza). Ora è testimone al processo, che prosegue, sulla maxi-inchiesta (per corruzione) Leonessa, che nel settembre del 2019 si concluse con 69 misure cautelari tra cui gli arresti di Generoso Biondi, direttore dell'Agenzia delle Entrate di Brescia, e Alessandro Di Domenico, della direzione provinciale dello stesso ente.

La testimonianza dell'ex finanziere

Sul banco dei testimoni ha parlato Francesco Liguoro, 58 anni: a lui è stato chiesto di ricostruire i "passaggi" e i "movimenti" che avrebbero portato alla presunta mazzetta da 50mila euro ricevuta dall'imprenditore Giovanni Fervorari (che non è più in vita). I soldi sarebbero serviti per intervenire su una cartella esattoriale da 27 milioni di euro, per far sì che questa diventasse poco meno di un milione.

Un modus operandi che, come rivelato dalle indagini, sarebbe stato replicato anche in altre occasioni, con altre cartelle esattoriali e con altri imprenditori. Liguoro ha riferito in aula di aver parlato con Fervorari per ricevere i 50mila euro che poi si sarebbero dovuti "girare" ai dirigenti dell'Agenzia delle Entrate. In cambio, Liguoro avrebbe ricevuto circa 2mila euro in quanto "intermediario".

Il processo e gli imputati

L'ex luogotenente avrebbe infine riferito di aver preso la propria parte, appunto i 2mila euro, e poi consegnato i 50mila a Di Domenico, che avrebbe poi dovuto dividerli con Biondi. Il denaro sarebbe stato consegnato in due occasioni: prima in un locale pubblico di Brescia e poi nell'azienda dell'imprenditore ormai deceduto. Il processo prosegue: oltre ai funzionari dell'Agenzia delle Entrate, sono imputati anche un altro funzionario pubblico, Giovanni Zapparata, e l'ex maresciallo della Guardia di Finanza Antonio Pavone, e ancora Pasquale Giovanni Cataldo, il commercialista Mauro Rigamonti, il consulente del lavoro Pietro Santo Simonini.

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