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Cronaca

Brescia: medico pronto a ospitare Priebke nella tomba di famiglia

La proposta di Alberto Negri, cardiochirurgo del Civile residente sul lago di Garda: "Le ingiustizie vanno sistemate in vita tra gli esseri umani. Dopo la morte si passa a una giustizia superiore"

Alla fine potrebbe essere "tutto risolto" per la salma di Erich Priebke: almeno secondo l'avvocato della famiglia, Paolo Giachini, è stato raggiunto un accordo con le autorità per la sepoltura dell'ufficiale delle SS "in un luogo segreto". Luogo, afferma, che si trova "tra Italia e Germania", anche se l'ambasciata tedesca dice di non aver avuto nessuna richiesta al riguardo. Ed è anche "giallo" su un medico disposto a offrire la tomba di famiglia in un Comune del veronese: il sindaco avrebbe però opposto un netto diniego.

E' stato Giachini ad indicare che "il luogo della sepoltura è tra Germania e Italia, ovvero in una delle due nazioni". "Naturalmente - ha spiegato - non sarà a Roma e provincia perché c'e' l'ordinanza del Prefetto che lo vieta. L'accordo raggiunto soddisfa la famiglia, le esigenze etiche e spirituali".

Dopo la tumulazione, secondo quanto riferisce l'avvocato, si terrà una piccola cerimonia per i familiari. Ma all'ambasciata tedesca non è arrivata alcuna richiesta da parte della famiglia o del legale. "Per quanto ci riguarda finora non abbiamo avuto nessuna telefonata da parte del legale della famiglia di Priebke e non è arrivata nessuna richiesta", hanno detto fonti diplomatiche dell'ambasciata a Roma.

Intanto spunta un cardiochirurgo dell'ospedale Civile di Brescia, che sarebbe disposto a tumulare la salma dell'ufficiale delle SS nella propria tomba di famiglia, nel cimitero della frazione di San Vitale nel comune di Roverè (Verona), dove già sono sepolte sua madre e sua nonna. "Il messaggio che voglio lanciare è semplice: bisogna perdonare" ha spiegato il medico, Alberto Negri, 52 anni, che abita in un paese del Garda bresciano.

"Ho deciso di ospitare la salma di Priebke perché vengo da una famiglia abituata a farsi carico delle sofferenze degli altri" ha detto. "Priebke non si è pentito? - ha aggiunto - vero, ma non era obbligato a farlo. I rancori e le ingiustizie vanno sistemate in vita tra gli esseri umani. Dopo la morte, per chi è credente, si passa a una giustizia superiore".

I familiari del medico, prima dell'intervista, sarebbero stati all'oscuro della sua decisione, e anche il sindaco di Roverè Veronese, Fabio Erbisti, non ne sa nulla e non sembra d'accordo con l'iniziativa di Negri. E per due ragioni: una di ordine pratico, l'altra di opportunità.

"Non abbiano nessuna intenzione di ospitare la salma di Priebke - ha detto Erbisti - e la prima ragione è di natura tecnica: il regolamento cimiteriale vieta che in una tomba di famiglia possa esserci la sepoltura di una persona che non ha alcun grado di parentela con quella famiglia". "Poi - ha aggiunto - c'è una ragione se si vuole 'politica': non vogliamo creare nel nostro paese un esodo di persone accomunate da posizioni estremiste che potrebbero fare di questa sepoltura un mito, un simbolo, con tutti i problemi di ordine pubblico che potrebbero derivarne. Per questo motivo non c'è possibilità che la salma di Priebke possa arrivare a Roverè".

Sabaro sera, a Paese nel trevigiano, il religioso negazionista don Floriano Abrahamowicz ha organizzato nella sua residenza una messa da requiem a suffragio di Priebke, alla quale hanno partecipato una quarantina di persone "a titolo personale". Unico esponente pubblico, il sindaco leghista di Resana (Treviso) Loris Mazzorato.

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