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Cronaca Via Lupi di Toscana

Migranti in protesta davanti alla Prefettura: "Permesso di soggiorno per tutti"

Presidio davanti all'Ufficio di via Lupi di Toscana, durante l'incontro tra autorità cittadine e associazioni. Manlio Vicini, avvocato di Diritti per Tutti: "Servirà ancora almeno un anno e mezzo per concludere le pratiche"

“Vogliamo il permesso di soggiorno per tutte le persone che ne hanno fatto richiesta”: queste le parole di Arun, a voce di tutti i presenti, stamattina al presidio di immigrati per la sanatoria davanti alla Prefettura di via Lupi di Toscana, mentre era in corso l'incontro tra autorità cittadine e associazioni, sull'annunciato potenziamento dell'ufficio e sulla convocazione dei responsabili presso il Ministero dell'Interno.

Popolazione migrante in continua crescita:
in città sono il 16% del totale

L'avvocato dell'associazione Diritti per Tutti, Manlio Vicini, presente al tavolo in rappresentanza degli immigrati, ha spiegato quanto emerso durante il lungo confronto: “Dovevano essere messi a disposizione 4 funzionari in più per occuparsi della parte istruttoria delle pratiche per i permessi di soggiorno, ma questo non è ancora stato fatto e non abbiamo avuto molte informazione a riguardo”.

“Ci hanno riferito - continua - che 50 pratiche potrebbero essere concluse a breve. 2592 domande d'emersione sono in lavorazione e queste sono solo la metà di quelle effettuate. Delle pratiche in lavorazione 1295 hanno dato esito negativo, sono state rigettate oppure hanno una documentazione incompleta”.

Al momento, quindi, soltanto una minima parte degli immigrati che hanno fatto richiesta ha qualche possibilità di avere tra le mani  (prima o poi) il permesso di soggiorno: “I tempi - precisa - sono comunque molto dilatati: servirà ancora almeno un anno e mezzo per concludere le pratiche”.

Si è parlato anche della riunione avvenuta il 30 maggio al Ministero dell'Interno per chiarire alcuni punti critici della sanatoria: “Siamo in attesa di una nuova circolare che dovrebbe dare direttive per rendere più semplici le pratiche. È stata preannunciata una modifica normativa per facilitare l'accesso all'emersione”. Da un lato c'è la volontà di combattere il lavoro irregolare in nero, dall'altro ci si è resi conto della difficoltà di comprensione e della lentezza di alcune procedure burocratiche.

“L'incontro di stamattina - continua Vicini - non è stato risolutivo e non ha fornito risposte definitive, ma si dovrà rivalutare insieme la situazione quando arriverà la circolare ministeriale. Questi tempi così dilatati sono difficili da accettare, anche perchè non è la prima sanatoria che si attua in Italia, ma i problemi sono sempre gli stessi”.

Sul volto di Arun, come in quello di tutti gli altri immigrati presenti al presidio, si legge il desiderio di una veloce soluzione del problema, che grava inesorabilmente sulla vita di ogni giorno: “Occasioni come questa ci permettono di avere visibilità e di far sentire la nostra voce. Attraverso la lotta pacifica possiamo ottenere grandi risultati. Non possiamo continuare ad essere sfruttati!”.

"Il governo ha capito che se non fa nulla la protesta aumenta - aggiunge Saulo Di Giovanbattista, attivista da sempre impegnato per i diritti degli immigrati -. Tutte le persone che vogliono diventare regolari in Italia e avere una vita migliore devono avere la possibilità di ottenere il permesso di soggiorno. Intanto prepariamo una grande manifestazione per settembre, per continuare a tener viva l'attenzione su questo tema”.

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