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Cronaca Via Francesco Nullo

Pcb: a Brescia il 58% di tumori al fegato in più rispetto al resto del Nord Italia

Continua a tener banco il caso pcb e Caffaro dopo l'inchiesta di Presa Diretta. Sull'argomento è intervenuta anche Laura Gamba, M5S: "Per l'ILVA di Taranto spesi 366 euro in pochi mesi, a Brescia 4,5 in oltre 10 anni"

Come evidenziato anche dall'inchiesta giornalistica di "Presa Diretta" (ma il nostro giornale lo denuncia da tempo) andata in onda ieri su RAI TRE, Brescia ha probabilmente il record mondiale di contaminazione da PCB, con ripercussioni gravissime sulla salute e sulla qualità della vita di migliaia di persone.

Il dott. Paolo Ricci, epidemiologo dell'ASL di Mantova, che segue il sito Caffaro da quando venne scoperto l'inquinamento, ricorda come il tumore maligno alla tiroide a Brescia registra un'incidenza a Brescia maggiore del 49% rispetto al Nord Italia, il linfoma non Hodgkin del 20%, il tumore al fegato del 58%, mentre il tumore al seno schizza al 26% in più.

Secondo Ricci la correlazione tra questa maggiore incidenza e il PCB è più che probabile, visti i risultati della ricerca scientifica internazionale, ma date anche le incredibili dimensioni dell’inquinamento dei terreni a sud della Caffaro rilevati dai tecnici del ministero dell’Ambiente e dell’Arpa.
 
I valori di diossina nel sangue (correlata all’inquinamento da PCB) dei bresciani residenti nell’area Caffaro sono circa 10 volte maggiori di quelli residenti vicino all’ILVA di Taranto. Ma, mentre per la bonifica ILVA sono stati stanziati con il D.L. 129/2012 ben 366 milioni  di euro, reperiti in pochi mesi nonostante l'azienda sia ancora attiva (con utili ed immobilizzazioni da capogiro),  a Brescia, in attesa da oltre 10 anni e con la società Caffaro ormai fallita, sono stati destinati solo 4,5 milioni di euro.

Appreso che la settimana prossima i magistrati si recheranno al Ministero dell’Ambiente per indagare sulla tanto agognata bonifica dell'area Caffaro, Laura Gamba, candidato sindaco per Movimento 5 Stelle alle prossime comunali, è intervenuta sulla vicenda: "Risolvere questo gravissimo problema non è più procrastinabile, anche alla luce della nuova classificazione dei PCB quali cancerogeni per l’ uomo (IARC). E' importante che siano poste in atto tutte le azioni di controllo e verifica sui luoghi a rischio, affinchè vengano applicate e rispettate le ordinanze restrittive emesse la Comune e mai rispettate".

Una città contaminata: «Brescia non sta bene,
situazione fuori controllo»

"E' fondamentale - continua Gamba - informare correttamente i cittadini bresciani sui rischi per la loro salute loro, considerato che le diossine ed il PCB sono ormai nella catena alimentare a, addirittura, nel latte materno: il problema ambientale e di salute pubblica, quindi, non riguarda "solo" una parte della città, ma tutti i bresciani".
 
I Portavoce dei 5 Stelle in Parlamento hanno annunciato che predisporranno un'interrogazione parlamentare al Ministro competente, mentre, in Regione, verrà chiesta l'istituzione di una commissione ad hoc sul caso Caffaro: "L'incuria e la superficialità di chi ha governato la città negli ultimi dieci anni e oltre non possono più essere tollerate, così come troviamo inaccettabile che si reperiscano i fondi per numerose opere inutili o dannose (metro, pensiline, statue, parcheggi, ecc.) ma non per tutelare la salute e la vita dei cittadini".

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