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Cronaca

Frode per vendere carburante a basso prezzo: incastrati dai benzinai bresciani

Le segnalazioni di onesti gestori di pompe di benzina della nostra provincia hanno fatto scattare le indagini della Guardia di Finanza: smantellata un'organizzazione criminale che aveva rapporti con la camorra

Sette arresti, 14 persone indagate, 16 milioni di litri di carburante intercettato e beni sequestrati per 5,2 milioni di euro. È il bilancio dell''operazione Free Fuel della Guardia di Finanza, che ha permesso di smantellare un'organizzazione criminale operante nel settore della commercializzazione dei prodotti petroliferi: aveva architettato un meccanismo per frodare il fisco e vendere così carburante a prezzi decisamente inferiori al mercato.

Il sodalizio, composto da sette persone ora tutte in carcere, operava prevalentemente nel Centro e nel Sud Italia, con il benestare e l'appoggio della camorra, e stava cercando di estendere la propria attività anche al Nord, cominciando dalla provincia di Brescia. Una mossa che gli è costata carissima: i primi a denunciare i loschi traffici che si celavano dietro l'invogliante offerta commerciale sono stati proprio alcuni operatori che gestiscono pompe benzina nella nostra provincia.

La proposta avanzata dai due intermediari del sodalizio, due insospettabili padri di famiglia del mantovano che offrivano carburante a un prezzo più basso del 30% rispetto a quello di mercato, ha fin da subito insospettito i gestori delle pompe di benzina: al posto di avvalersi di questa ghiotta possibilità, che avrebbe garantito loro notevoli guadagni, hanno avvisato le autorità competenti. 

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