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Cronaca

Nelle scuole libretti su Costituzione e Unità d'Italia, insorge la Lega

L'Assessore Arcai ha fatto stampare 20.000 copie di un libretto che parla della storia d'Italia, Costituzione e Inno di Mameli. Per la Lega si tratta di "ideologia nazionalista di stampo ottocentesco"

"L'Italia s'è desta", è questo il nome del libro, stampato in 20.000 copie, da distribuire nelle scuole elementari e medie della città.

Un volume fortemente voluto dall'Assessore (uscente) a Cultura ed Istruzione, Andrea Arcai, con lo scopo di diffondere negli alunni bresciani la conoscenza di storia e valori che hanno condotto all'unificazione del Belpaese.

Nel libretto viene raccontata l'origine della bandiera italiana, insegnati gli articoli della nostra Costituzione nata dalla Resistenza e il significato delle parole dell'Inno di Mameli.

Sembrava che l'iniziativa non potesse che portare plauso e apprezzamento al controverso Assessore - si ricordi il caso Matisse -, invece ecco che arriva la maligna disapprovazione da parte dell'alleato leghista, negli anni passata alla cronaca per l'uso improprio (e poco igienico) del Tricolore: "Trovo troppo anacronistica e ideologica la scelta di Arcai di 'investire' risorse pubbliche per 20.000 volumetti su bandiera, costituzione e inno", commenta il segretario cittadino della Lega Nord, Paolo Sabbadini

"I nostri studenti - continua - hanno bisogno di una scuola moderna ed efficiente non impregnata di ideologia nazionalista di stampo ottocentesco".

"D'ora in avanti assicureremo la massima attenzione contro queste spese assai discutibili, per non dire inutili", conclude infine lapidario.

Beh, si vuole metterla sulle spese inutili, che dire del restauro da migliaia di euro del Bigio, quando sono oltre 500 le famiglie bresciane sotto sfratto? Forse, se gli articoli della Costituzione fossero stati insegnati nelle scuole anche negli anni passati (quando i nostri politici erano piccini e paffuti), i 150.000 euro utilizzati per rimettere in piedi l'Era Fascista - su prima formidabile idea di Corsini - sarebbero stati spesi in modo migliore: a rileggere la Carta fondante della nostra Repubblica, sembra infatti che sia ancora reato "esaltare fatti e principi" riguardanti il "disciolto partito fascista".

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