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Cronaca

Legambiente contro il tram-metro fino a Castegnato

L'associazione ambientalista critica il progetto di creare un servizio tram sulla linea Brescia-Edolo che si integri con la la nuova metropolitana

Quando Legambiente sente parlare di mobilità sostenibile (autobus, metro, tram e treno) non può che essere felice, "ma ciò non autorizza a pensare che gli ambientalisti abbiano l’anello al naso e si bevano tutto". A dirlo è Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente Lombardia, commentando il progetto di integrare la metro fino a Castegnato utilizzando i binari della rete ferroviaria Brescia-Edolo.

"Come non ricordare - si chiede Balotta - che sulla stessa tratta per due anni (2008 e 2009) Prignachi, ora presidente di Brescia Mobilità, ha fatto buttar via alle Ferrovie nord 900 mila euro in due anni, per aver preteso un collegamento metropolitano cadenzato con Castegnato di 16 treni giornalieri?".

I treni, aggiunti ai 56 diretti a Iseo, erano infatti sempre vuoti, tant’è che alla fine sono stati soppressi perché prioprio Legambiente ha scritto alla Corte dei Conti.

METRO - Esaminando i primi dati resi pubblici dall’apertura, non basta una riduzione del 5% del traffico veicolare sul ring o il milione di viaggiatori nel mese di marzo, "per ritenere soddisfacente un servizio ancora privo di integrazione tariffaria urbana ed extraurbana, ma soprattutto senza il funzionale ridimensionamento dei servizi di superficie", continua Balotta.

A sua detta, tale ridimensionamento andava predisposto prima dell’avvio del Metrobus, per evitare doppioni di servizi e di costi. Nell’anno in corso, la spesa del Comune per autobus e metro raddoppierà, passando da 21 milioni del 2012 a 45 milioni del 2013: "Lavori durati dieci anni e la spesa di quasi un miliardo di euro meriterebbero ben altri risultati. Costi di gestione inferiori, visto che non c’è l’autista a bordo del metrobus.  Si continua a far aumentare la spesa pubblica in piena spending rewiew, e ciò accade mentre non si trova un euro per avviare la bonifica della Caffaro. Si ripetono gli errori del passato per la solita vetrina politica, per il consenso prodotto da studi e consulenze inutili".

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